Ben cinque ore di dibattito serrato hanno confermato e ribadito il “no” più assoluto e categorico, espresso peraltro dai rappresentanti di tutte le Amministrazioni interessate e delle Associazioni ambientaliste, allo svolgimento di nuove ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi nei mari della provincia di Trapani ma anche in quelli di altre zone della Sicilia.
Dalle carte esaminate è emerso che la “San Leon Energy” ha tre permessi di ricerca. Sono stati denominati con i numeri 352, 353 e 354. Con il primo intende avviare le ricerche in un’area che è a poche centinaia di metri dalla Riserva dello Stagnone e nel tratto di mare poco al largo dell’Isola Lunga. Il secondo permesso riguarda Capo Feto nel Comune di Mazara del Vallo, mentre la terza concessione fa riferimento a Castelvetrano, Selinunte e Sciacca.
A chiusura dei lavori, il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, nel fare la sintesi dei numerosi e sentiti interventi e delle indicazioni emerse, nel dare incarico al Presidente della Commissione T.A., Giuseppe Peraino, di predisporre un apposito ordine del giorno, da presentare in aula e da approvare possibilmente già nella nuova riunione fissata per domani pomeriggio, per trasmetterlo immediatamente a tutte le competenti Autorità regionali e nazionali, ha indicato alcuni punti essenziali della determinata battaglia che sarà portata avanti per giungere alla revoca dei permessi di ricerca petrolifera nei mari antistanti i Comuni di Favignana, Marsala e Trapani, ma anche di Mazara del Vallo, di Castelvetrano-Selinunte, di Sciacca (Agrigento) e di ogni altro centro siciliano.
Poiché la problematica interessa praticamente tutti i mari della nostra Sicilia – ha detto Poma – chiederò, utilizzando anche la mia presenza in tale organismo quale Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani, l’istituzione di un tavolo ad hoc a livello di URPS (Unione Regionale delle Province Siciliane) che predisponga e raccolga ogni utile documentazione da fare pervenire ai Governi regionale e nazionale. Nel contempo – ha aggiunto –verificheremo lo stato dell’arte del “Piano Territoriale Provinciale” che ci dobbiamo impegnare a far giungere al più presto in aula. Il Presidente Poma, inoltre, nel sottolineare la necessità e l’utilità di dar vita ad un tavolo di lavoro al quale partecipino Province, Comuni ed Associazioni ma anche legali e tecnici del settore, ha ribadito con forza il concetto, già espresso nel corso del suo intervento introduttivo, sulla indispensabile priorità da dare, in ogni caso, alla richiesta al Governo nazionale per il varo, quanto più celermente possibile, di un’apposita legge che ponga fine a questi scempi, non consentendo più l’invasiva ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nei nostri mari, soprattutto in quei tratti come quello delle isole Egadi dove insistono aree protette e riserve con il compito proprio di salvaguardare l’incontaminato ambiente di quelle zone.
Il consiglio provinciale ha approvato un atto d’indirizzo lo scorso 6 maggio che invita il governo nazionale a tenere lontane le trivelle dal mare trapanese. L’assessore Baldassare Lauria ha affermato che la Provincia ha inviato una nota al Ministero dell’Ambiente di netta opposizione ad ogni forma d’intervento per la produzione di petrolio. La “San Leon Energy” nella sua prima richiesta di ricerca fa riferimento al “Giacimento Narciso”, che già l’ENI?negli anni Ottanta ha dichiarato anti-economico. Il presidente Poma si è soffermato su un’altra vicenda significativa: “Non mi hanno convinto mai fino in fondo le affermazioni dell’avvocato Luigi Pelaggi, direttore dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, e componente della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente. Da un lato ha detto di essere contrario alle trivellazioni all’interno delle aree protette, ma dall’altro ha parlato di concessione di proroga soltanto per le operazioni di ricerca”. Dichiarazioni quelle di Pelaggi che avevano anticipato di qualche ora il no del consiglio del 6 maggio. Tra le carte da tenere sotto controllo c’è la richiesta di avvio della procedure di Valutazione d’impatto Ambientale. Entro il 24 giugno sarà possibile presentare osservazioni ed opposizioni da inviare al Ministero dell’Ambiente. C’è anche una nota del 4 giugno del Ministero dell’Ambiente che comunica alla “San Leon Energy” che l’istanza presentata per l’avvio di procedura di Valutazione d’impatto Ambientale “presenta numerose carenze e che, al fine di rendere la stessa procedibile, la San Leon Energy dovrà trasmettere ulteriore documentazione al Ministero. si tratta della prima richiesta di ricerca. Poma ha rilanciato la tesi di “una apposita legge che, per il futuro, non consenta più l’invasiva ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nei nostri mari, soprattutto in quei tratti di mare come quello delle Egadi dove insistono aree protette e riserve naturali”. Il consiglio straordinario ha avuto come suo motore propulsore la commissione Ambiente presieduta da Giuseppe Peraino che ha poi coinvolto l’aula nell’approvazione dell’atto d’indirizzo. Il sindaco delle Egadi Lucio Antinoro ha confermato la netta opposizione del suo Comune ed ha invitato “ad una azione sinergica e congiunta che deve avere come suoi protagonisti i Comuni e la Provincia”. No secco anche da parte del Comune di Trapani con il suo presidente del consiglio Katia Bucaria. La Provincia ha assicurato la sua disponibilità ad ogni azione di contrasto con l’assessore Francesco Regina. Polemico il consigliere del Pdl Paolo Ruggieri che avrebbe voluto il suo sindaco,Renzo Carini, “a manifestare il dissenso del Comune di Marsala”.