Presto, infatti, verrà effettuata una modifica al nome che diventerà Cantine Siciliane Riunite. I protagonisti sono le Cantine Birgi, Paolini e Uvam di Marsala, Cantina Sant’Antonio e Saraceno di Alcamo, Cantina Cellaro di Sambuca di Sicilia, Cantina Avanti di Erice, Cantina Petrosino, Cantina Madonna del Piratino di Salaparuta, I.co.ne di Palermo, Cantine Riunite di Sciacca. Di prossima aggregazione anche Cantina Alto Belice di San Cipirello (Pa), e Cantine San Francesco di Mazara del Vallo (Trapani).
“L’idea nasce come possibile risoluzione dalla crisi, dall’incapacità di smaltire il vino sfuso vendendolo in bottiglia e dalla constatazione che si tratta del primo vero progetto di cooperazione. In una fase di rotaggio, con il supporto di Legacoop e Confcooperative abbiamo sondato il mercato estero ottenendo risposte positive da ben quattro Paesi dell’est europeo: Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Bulgaria, dove il prodotto siciliano è molto apprezzato”, ha affermato Vincenzo Ingraldi, presidente del Ctr - “Il progetto è aperto a tutte le aziende, cantine sociali e private, che vogliono aderire purché convinte che il vecchio sistema di consorzio sia superato”.
Il progetto trova il sostegno dell'assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari, i cui rappresentanti, il capo di Gabinetto Michele Lonzi, il dirigente del Dipartimento Interventi strutturali per l'agricoltura Rosaria Barresi, il vicepresidente della Commissione Attività Produttive all'Ars Pino Apprendi, hanno sottolineato l’importanza di saper creare nuovi soggetti imprenditoriali a cui l’amministrazione offre gli strumenti necessari alla loro attività.
Fondamentale al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Ctr è la collaborazione con l’università. Antonio Moschetti, direttore del Corso di Laurea in viticoltura ed enologia di Marsala, ha dichiarato che questa collaborazione consentirà di studiare il modo di riduzione i costi. Il potenziale di prodotto del Ctr è di oltre un milione e mezzo di quintali di uve provenienti dai 25 mila ettari dei 10 mila produttori associati. Un punto di forza che consente di raggiungere accordi commerciali con i mercati più esigenti, secondo quanto dichiarato da Salvatore Parano, dell'Ice di Palermo.
A prendere parte alla conferenza stampa sono stati enti ed associazioni, le istituzioni, i diretti interessati ma anche rappresentanti politici e responsabili di istituti di credito. Ed è stato l’aspetto finanziario a suscitare particolare attenzione. A parlare del ruolo delle banche sono stati Giuseppe Mistretta, presidente della Banca di Credito Cooperativo Don Rizzo di Alcamo, e Salvatore Tamburello, responsabile regionale credito agrario Banca Nuova di Palermo.
Un’iniziativa che riguarda molti e che lascia sperare bene per il futuro della vitivinicoltura siciiana. Presenti all’incontro di oggi gli amministratori dei comuni interessati e il presidente della provincia di Trapani, Mimmo Turano. A chiudere l’incontro è stato il vice presidente dell’Ars, l’onorevole Camillo Oddo.