di costa utile al trasferimento delle imbarcazioni della zona A dello Stagnone, bandita dalla Capitaneria di Porto. 600 circa i nuovi posti barca da realizzare in quell’area. Erano i primi di marzo.
Sono trascorsi quasi tre mesi da allora e ancora non sono stati nemmeno passati in rassegna i possibili progetti da realizzare. Per non parlare del tempo che si impiegherà nel bandire la gara, nell’ottenere tutta la certificazione necessaria per iniziare i lavori, e chissà quanto tempo ci vorrà prima che i pontili siano pronti.
Un po’ irrealistico pensare che i pontili galleggianti siano pronti per l’estate.
“Non ho nulla da ridire sulla soluzione che il Comune di Marsala ha preferito di creare questi nuovi pontili, - interviene nuovamente Paolo Ruggeri- ma quando dovrebbero sorgere? Sono trascorsi tre mesi e ancora si deve decidere quale dei progetti deve essere realizzato. Il 24 maggio verrà infatti convocata una Conferenza di Servizi presso l’Assessorato Territorio e Ambiente per decidere sull’ammissibilità o meno dei progetti. Francamente non so nemmeno di preciso quanti siano i progetti che verranno presentati perché le notizie sono poco chiare. Dovrebbero essere due o tre: uno presentato dal Comune di Marsala come ente e uno o due presentati da privati. In ogni caso, durante la conferenza, si parlerà solo di approvare o meno questi progetti, ma chissà quando verranno realmente realizzati i pontili… Pensiamo davvero che un ente pubblico, ammesso che il 24 maggio dovesse avere il via libera , possa indire una gara in tempi così brevi, far sì che venga aggiudicata, consegnare i lavori, avere la certificazione antimafia, iniziare i lavori... E’ assurdo pensare che i pontili siano pronti prima del termine di questa estate. Quindi le scelte sono due: o consentire alle barche, per quest’anno, di navigare all’interno dello Stagnone con una regolamentazione severa che ne limiti il traffico e l’inquinamento, oppure dire alle persone che per quest’anno possono tenere le loro barche all’interno dei garage, nei cantieri o sui carrelli”.
“La stagione estiva è alle porte – continua Ruggeri- e molte barche sono già in acqua. La Lega Navale sta attrezzando il vecchio canalone per ospitarne alcune e anche i porticcioli turistici sono stati sommersi da richieste. Ma questa è solo una possibilità di cui potranno usufruire un numero limitato di barche: l’anno scorso erano infatti 1.300 le barche allocate nella laguna dello Stagnone, ora non so proprio dove potranno attraccare … Ho sentito diverse persone interessate e c’è in giro molto malumore. La provincia sta provando, con la buona volontà dell’assessore Regina, a velocizzare i tempi, ma è già dal 2009 che ci prova senza risultati. D’altro canto, la regione non ha una visione chiara della situazione: molti funzionari regionali fanno fatica persino ad identificare il luogo in cui si trovalo Stagnone. Francamente continuo ad essere molto scettico. Non credo che questi pontili verranno realizzati in tempo utile”.
Nel frattempo il malumore tra i possessori delle barche cresce. L’Associazione Socio Culturale “Porta D’Occidente” di Marsala, in collaborazione con le associazioni Amici dello Stagnone, Poseidon e Albanautica si stanno organizzando per varie iniziative di protesta.
Così scrive Nino Ienna, Presidente dell’associazione Porta D’Occidente: “Non si può vietare improvvisamente l’esercizio di un hobby senza prima creare valide alternative. Non possono bastare i proclami della locale amministrazione che da mesi annuncia la costruzione di nuovi pontili nei pressi della Punta d’Alga. Ad oggi, con la stagione già iniziata, di quei pontili non vi è traccia. L’unica certezza è che così facendo, visto che a Marsala non ci sono altre alternative, centinaia di piccole imbarcazioni rimarranno all’interno dei garage e sui carrelli, in attesa di essere rottamate o, magari, essere trasferite in porticcioli che qualche comune limitrofo potrebbe realizzare facendo l’ennesimo smacco alla nostra città”.
E ancora: “Quello che noi chiediamo è che venga immediatamente prodotta una moratoria tesa a salvare la stagione iniziata e che nel frattempo si istituisca un tavolo tecnico, di concerto con le Associazioni elencate che a titolo assolutamente collaborativo e non oneroso, continuano ad essere disponibili per qualsivoglia forma di collaborazione, anche a propagandare volontariamente quelli che sono i dettami da rispettare . In assenza di riscontro in tempi brevi, le predette Associazioni - e quanti altri vorranno affiancarle - intraprenderanno, nel rispetto dei canoni della civile protesta, tutta una serie di azioni dimostrative, coinvolgendo i mass media locali, regionali e nazionali, che potrebbero commentare la vicenda in modo non positivo per l'immagine di questo meraviglioso territorio”.
Pamela Giampino