L'ira di Massimo Grillo sull'asse Carini - Giammarinaro

Quando Grillo aveva deciso di appoggiare nel 2007 la candidatura dell'attuale Sindaco di Marsala, lasciando in asso il tavolo del centrosinistra con il quale aveva costruito la candidatura di Ottavio Navarra, aveva chiesto ai suoi nuovi alleati del centrodestra una condizione: una forte tenuta morale della coalizione, l'adozione del famoso patto etico, la massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Condizioni, queste, che dopo tre anni non sono affatto rispettate. Grillo è stato in silenzio perchè appagato dalla rappresentanza del suo movimento in Giunta e in Consiglio (dove conta su tre consiglieri comunali) e perchè impegnato a costruire un proprio percorso all'interno del Pdl. Ma l'ultima mossa di Carini, l'alleanza di ferro con il gruppo che all'interno dell'Udc fa capo al potente ex Dc Pino Giammarinaro, ha lasciato Grillo di stucco. Perchè Giammarinaro, con la sua storia controversa, è proprio il simbolo di quella vecchia politica che Grillo, almeno sulla carta, cerca di lottare invano. Uscita dalla coalizione Giulia Adamo, ora Carini rischia di perdere un alleato prezioso. E non è detto che all'interno dell'Udc tutto fili liscio. Perchè,  comunque, la crescita della corrente di Giammarinaro oltre i tradizionali confini di Salemi non è vista di buon occhio dal Presidente della Provincia di Trapani, e coordinatore provinciale dell'Udc, Mimmo Turano. Ed è così che nei giorni scorsi il segretario regionale dell'Udc, Saverio Romano, ha convocato le parti per cercare di capirci qualcosa, ma senza esito.