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12/05/2010 05:00:00

I marsalesi e l’Unità d’Italia, a 150 anni dallo sbarco dei Mille: indagine dell’Istituto Demopolis

 

Marsala, come il resto della Sicilia, come il Paese nelle sua interezza, celebra i 150 anni della spedizione dei Mille con cuore diviso a grafici.jpgmetà. Il valore storico dell’unificazione nazionale ed il potere evocativo dell’impresa garibaldina non sono in discussione. L’unità nazionale è una conquista irrinunciabile e la nozione di patria è ancora oggi, per i marsalesi, un valore attuale. Ma, in un frangente di disagio estremo per l’economia locale, di profonda incertezza sullo sviluppo della Regione e di fiducia drasticamente ridotta nelle istituzioni, l’Italia unita non appare più una tutela. L’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis fra gli ascoltatori di RMC101 e gli internauti del quotidiano online marsala.it, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dallo sbarco dei Mille, racconta di una vigilia di festa in chiaroscuro.

Per oltre 1 intervistato su 2 l’unificazione nazionale è ancora oggi una conquista irrinunciabile, ma il 27% ritiene sia una mera espressione geografica ed 8 intervistati su 10 vivono il tema dell’Unità d’Italia come ancora attuale. Un campione del tutto “speciale”, quello degli internauti di marsala.it: si tratta prevalentemente di giovani, maschi e con un titolo di studi superiore alle medie regionali. Il profilo peculiare degli intervistati argomenta la qualità delle risultanze dell’indagine e delle valutazioni rese sul processo di unificazione nazionale.

A maggioranza assoluta, e con percentuali nettamente superiori alle medie siciliana ed italiana, gli intervistati datano correttamente il Risorgimento (82%) e l’unità d’Italia (55%), ma con il resto della Regione condividono una lettura “ruvida” del processo di unificazione nazionale, lontana dall’apologia del Risorgimento che accompagna le celebrazioni unitarie e che ancora sopravvive soprattutto nei segmenti meno giovani di popolazione siciliana.

Infatti, se per la maggioranza degli intervistati (37%) lo sbarco dei Mille rappresenṭ la liberazione dai Borboni, per oltre un terzo fu per lo più una conquista del Nord, con l’annessione del Mezzogiorno al Regno Sabaudo, e solo per il 29% una reale unificazione della Sicilia al resto del Paese.

Anche sull’eroe dei due mondi gli intervistati si esprimono con valutazioni più aspre rispetto all’opinione pubblica siciliana ed italiana. Garibaldi fu un artefice dell’Unità d’Italia (39%), un condottiero coraggioso (35%), ma per oltre un quarto del campione degli internauti fu un mercenario al servizio dei Savoia.

Più orgogliosi di essere siciliani (70%) ed europei (62%) che italiani (58%), gli intervistati ritengono che l’Unità d’Italia abbia rappresentato un fatto complessivamente positivo per il Paese (64%), ma non per tutte le Regioni e non in tutti gli ambiti.

6 su 10 sostengono che per la Sicilia, sul piano sociale ed economico, l’unificazione sia stata negativa ed il 52% sostiene che l’unità nazionale sia stata un vantaggio prevalentemente per le regioni del Centro-Nord del Paese.

L’indagine fra gli ascoltatori di RMC101 e gli internauti di marsala.it raccoglie infine un monito: per la maggioranza assoluta dei navigatori l’Unità d’Italia è oggi in pericolo.

Nella foto gallery troverete i grafici dei risultati

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