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11/05/2010 04:52:38

Il Commissario dello Stato impugna 27 articoli della finanziaria regionale

Gli articoli sono stati impugnati perche' "contengono disposizioni che danno adito a censure di incostituzionalita'", come sottolineano dal Commissariato dello Stato. Tra gli articoli 'bocciati' c'e' la norma che dispone che una quota indefinita del fondo destinato ai trasferimenti annuali in favore dei comuni per lo svolgimento delle funzioni amministrative rimanga nella disponibilita' dell'assessore regionale per finanziare le spese relative ai ricoveri di minori extracomunitari clandestini. Per il commissario dello Stato la disposizione "seppure lodevole e condivisibile nel merito appare viziata da irragionevolezza intrinseca perche' non determina alcun limite alla quota di riserva".

 

No al credito d'imposta per l'occupazione perché rientra tra le materie di competenza dello Stato cui spetta anche la decisione sulle tasse per cui disco rosso alle norme sull'introduzione di nuovi balzelli sulle concessioni governative e sull'aumento delle tariffe della motorizzazione. Nessun rilievo invece, salvo su alcune disposizioni esplicative, alla norma con la quale viene avviato in Sicilia il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua. E quanto emerge dalle decisioni del commissario dello Stato. Sulle materie fiscali, su cui il governo della Regione intende fare leva per finanziaria alcune misure della manovra economica, l'assessore all'Economia, Michele Cimino, ha annunciato il ricorso alla Suprema Corte. "Le imposizioni fiscali che la Regione voleva attivare - dice Cimino - di fatto rappresentano un percorso sperimentale che l'amministrazione, in virtù dell'art. 36 dello Statuto e della propria autonomia finanziaria, voleva rendere applicabile in un contesto di federalismo fiscale. Ma il commissario dello Stato ha proceduto alle impugnative perché si è attenuto alle recenti pronunce della Corte che da anni ormai cerca di svilire la forza nel nostro Statuto".

 

Tra gli altri articoli impugnati dal commissario dello Stato ci sono il 6, l'8 e il 9 che riguardano l'istituzione della tassa annuale di concessione regionale per fondo chiuso, alle tariffe in materia di motorizzazione e all'istituzione di nuove voci della tassa sulle concessioni governative regionali che, per il commissario, suscitano rilievi di costituzionalita' per la violazione "di due articoli della Costituzione e dello Statuto speciale". "Le disposizioni in esame contrastano, integralmente o parzialmente, -come spiegano dal commissariato dello Stato- con le norme statali che non solo hanno imposto alle Regioni di non aumentare la pressione tributaria a carico dei contribuenti ma anche di non istituire nuovi tributi". Tra gli articoli impugnati, perché ritenuti incostituzionali, ci sono anche l'introduzione di nuove tasse sulle concessioni governative, tre dei cinque commi (il primo, ultimo periodo del terzo e il quarto) della norma sul ritorno alla gestione pubblica dell'acqua. Impugnati la legge sul credito d'imposta che prevede contributi per i datori di lavoro che procedono a nuove assunzioni e i commi 4 e 5 dell.qrt. 51 che prevede di inserire nella dotazione organica della Regione anche i 400 ex catalogatori della Società beni culturali Spa. Stop inoltre al primo comma dell'art.4 sui trasferimenti annuali in favore dei comuni, alla norma in materia di trasporto aereo, al trasferimento da parte dell'assessorato regionale alle Risorse agricole di strutture, aree di pertinenza e macchinari del mercato del fiore di contrada Spinello al comune di Scicli, all'obbligo per gli enti locali che forniscono servizi di mense scolastiche, universitarie e ospedaliere di assicurare e verificare che almeno il 50% dei prodotti alimentari sia prodotto in Sicilia, alla cessione dell'area attrezzata di Punta Cugno all'Asi di Siracusa. Cassata la parte finale del comma 2 dell'art. 21 sul personale delle Terme di Sciacca e Acireale. La scure del commissario dello Stato cade anche su parte del comma 1 dell'art. 125, ritenendo incostituzionale "l'avvio delle procedure per il passaggio del personale dell'Ente autonomo Fiera del Mediterraneo alla Società Multiservizi Spa mantenendo il profilo professionale e il trattamento giuridico ed economico in atto in godimento". Disco rosso per l'art. 126 sul sostegno all'editoria locale e per il comma 14 dell'art. 127 su "le tasse sulle concessioni regionali sono dovute anche nel caso in cui l'autorizzazione, licenza, abilitazione o altro atto di consenso per le attività comprese nella tariffa di cui al decreto legislativo 22 giugno 1991, n. 230 e nella tabella di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, sono sostituite dalla denuncia di inizio attivita". Impugnati anche gli articoli 36 e l'art.38. l'art. 44 che istituisce il "fondo speciale regionale di compartecipazione ai fondi speciali per la sicurezza".

 

"Alla luce degli articoli parzialmente impugnati dal Commissario dello stato, resta salvaguardata la strategia che anima la finanziaria ispirata da rigore, innovazione e sviluppo". Lo dichiara il presidente della Regione Raffaele Lombardo. "Resta, tanto per citarne alcuni - aggiunge - l'articolo che prevede 70milioni di euro per le opere pubbliche nei comuni; restano tutelati il microcredito, i confidi e ancora, le zone franche urbane. Restano anche l'articolo relativo alla proroga alle cooperative edilizie, al credito d'imposta per l'occupazione, il fondo di garanzia per il minifotovoltaico che riguarda piccole imprese e famiglie". "Inoltre - prosegue il presidente - di grande importanza è la stabilizzazione dei contrattisti regionali che da anni elemosinano la proroga e che ora finalmente saranno sottratti ai condizionamenti politici ed elettorali e ancora la possibilità che gli ex pip del comune di Palermo che hanno finora, e negli anni, ricevuto il misero sussidio di 600 euro, possano essere avviati verso un lavoro realmente produttivo e dignitoso". "Leggo scontate quanto velenose e infondate valutazioni di segno opposto sulle scelte del commissario dello Stato - conclude Lombardo - Il governo metterà al riparo i cittadini da queste continue campagne di disinformazione illustrando in una conferenza stampa una legge che contiene decine di importanti riforme".

 

"La manovra finanziaria mantiene la propria filosofia innovatrice e di riforme che il governo regionale ha proposto ai deputati dell'Ars. Di fatto le impugnative del Commissario dello Stato non snaturano la valenza della nostra finanziaria". Lo afferma il vicepresidente della Regione Siciliana con delega all'Economia, Michele Cimino, da Enna dove ha firmato in prefettura un protocollo di legalita' per un maggiore controllo sull'erogazione di finanziamenti alle imprese nel rispetto delle procedure antimafia. "E' vero che il prefetto Michele Lepri Gallerano e' intervenuto su 27 articoli - continua l'assessore - ma e' altrettanto vero che il tema del credito d'imposta, delle Zone Franche Urbane, del microcredito, dei Confidi, della legge obiettivo a favore dei Comuni, della pianta organica del personale regionale, e tante altre norme hanno mantenuto la loro forza".

"Per quanto concerne il contenzioso - prosegue Cimino - che si aprira' con la Suprema Corte, soprattutto sulle imposizioni fiscali che la Regione voleva attivare, di fatto rappresentano un percorso sperimentale che l'amministrazione, in virtu' dell'art. 36 dello Statuto e della propria autonomia finanziaria, voleva rendere applicabile in un contesto di federalismo fiscale. Ma il Commissario dello Stato ha proceduto alle impugnative perche' si e' attenuto alle recenti pronunce della Corte che da anni ormai cerca di svilire la forza nel nostro Statuto".

"Sul fronte di un' ipotetica bancarotta - conclude il vicepresidente - posso assicurare chiunque, detrattori o corvi, che la Regione Siciliana non si trova assolutamente in queste condizioni. Penso, invece, che chi oggi inveisce debba avere la memoria un po' piu' lunga e chiedersi: dove era negli anni passati quando contribuiva a creare l'ipotetica bancarotta?".

 

“Il commissario dello Stato ha impugnato “chirurgicamente” solo alcune parti delle Finanziaria che riguardano il “credito d’imposta regionale per l’incremento dell’occupazione”, salvando l’impianto generale della normativa che riguarda la concessione di contributi da parte della Regione ai datori di lavoro che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato in Sicilia”. Lo ha detto il segretario regionale del Partito Democratico siciliano Giuseppe Lupo. “In particolare – aggiunge Lupo- al di là delle modalità tecniche di erogazione del contributo, sono confermate le misure delle agevolazioni concesse ai datori di lavoro con un contributo pari ad 333 euro per ciascun lavoratore assunto e pari ad euro 416 nel caso di assunzione di donne. La normativa per l’incremento dell’occupazione – conclude- è quindi complessivamente salva ancorchè necessiti di specifici provvedimenti attuativi”.

 

“La maggior parte delle norme proposte dal PD e inserite nella finanziaria regionale ha superato il giudizio del Commissario dello Stato: evidentemente abbiamo fatto un buon lavoro, sia per quantità che per qualità”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, a proposito del giudizio espresso dal Commissario dello Stato sulla finanziaria regionale. “Le norme più importanti, a cominciare da quelle sul ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico, hanno sostanzialmente avuto via libera, se non per aspetti che non ne modificano la portata. Adesso, dunque, diverrà legge la norma sui ticket sanitari, così come quella sulle zone franche urbane, sulle scuole aperte il pomeriggio nelle aree a rischio e sul sostegno alle cooperative edilizie”. “Rispettiamo – prosegue Cracolici - ma non condividiamo il giudizio espresso sul credito di imposta, che evidentemente viene valutato come un’ingerenza della Regione in materia di imposte. Secondo noi invece si tratta di un contributo agli imprenditori che si concretizza sotto forma di ‘bonus’, che viene compensato dalla stessa Regione. Si tratta di una diversa interpretazione, che valuteremo con attenzione”.

 

"Da una prima analisi dell'impugnativa del Commissario dello Stato emerge che l'intero impianto della finanziaria regionale e le sbandierate riforme, su cui ha scommesso questa surrettizia maggioranza, ricevono una evidente bocciatura sotto il profilo della legittimità costituzionale". Lo afferma Rudy Maira, capogruppo Udc all'Assemblea regionale siciliana, preannunciando la convocazione di una conferenza stampa del gruppo centrista per mercoledì alle 11.30 a Palazzo dei Normanni.

 

“Siamo stati facili profeti nel prevedere che il commissario dello stato avrebbe falcidiato gran parte delle norme contenute nella legge finanziaria perché incostituzionali e di chiara matrice clientelare e assistenziale”. A dichiararlo è Salvino Caputo, Presidente della Commissione Legislativa attività produttive e parlamentare del PDL. “Se questa finanziaria doveva essere –ha dichiarato Caputo - il banco di prova dell’intesa politica della nuova maggioranza con il PD allora siamo veramente arrivati al capolinea. Avere previsto una finanziaria che avrebbe dovuto soltanto convincere il popolo del PD sulla bontà di un accordo politico, questa strategia è stata clamorosamente bocciata dal Commissario dello Stato”. "Siamo stati facili profeti: la bocciatura del'impianto della finanziaria è stato di fatto una sconfitta della spinta pseudo riformista del Pd". Lo afferma il deputato regionale del Pdl, Giuseppe Buzzanca. "Dal credito di imposta, al patto di stabilità che avrebbe dovuto dare finalmente un lavoro duraturo a 13 mila precari, alla gestione pubblica dell'acqua in Siciia - prosegue Buzzanca - il Pd ha di fatto prodotto solo un manifesto finalizzato a giustificare la propria pemanenza nella maggioranza e la propria sete di potere in dispregio del responso delle urne che, appena due anni fa, aveva promosso il centro destra". "I siciliani - conclude Buzzanca - stanno pagando un duro prezzo e il governatore Lombardo non può che prendere atto del fallimento dela propia attività di governo che, sottoposta a ricatto del partito democratico, produce mostri che stanno portando la Sicilia sul'orlo del baratro".



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