Mariza D’Anna, giornalista e segretario provinciale di Assostampa Trapani, replica duramente alle affermazioni di Angileri mettendo in chiaro il dovere di intervenire , a tutela della professione giornalistica, su una questione che Assostampa non accetta assolutamente e che diventa grave anche perché svoltasi all’interno di un Consiglio Provinciale.
“Credo che il consigliere non si sia nemmeno reso conto delle parole che ha detto - afferma Mariza D’Anna - forse in maniera un po’ qualunquistica”.
Dopo la frase del consigliere Angileri il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, è intervenuto prendendo un po’ le difese dei giornalisti chiedendo al consigliere di specificare facendo i nomi o di cambiare atteggiamento.“C’è sempre una certa leggerezza nel considerare il giornalismo ed i giornalisti una categoria che ha perso professionalità e quindi – prosegue D’Anna - ci si può permettere di attaccarli senza alcuno scrupolo”.
Il consigliere Matteo Angileri invece afferma di aver fatto una riflessione molto serena: “il tutto era nell’ottica di un ragionamento sulla Garibaldi Tall Ship Regata, di certi attacchi che ha ricevuto l’Amministrazione Provinciale e dei contributi che certi giornalisti prezzolati venivano a chiedere, – continua il consigliere Angileri - chi ha avuto modo di ricevere i contributi ha parlato bene dell’evento, chi non ha ricevuto niente ne ha parlato male”.
Ma le critiche che vengono sollevate al consigliere provinciale riguardano la generalità della sua uscita nei confronti di tutti i giornalisti della provincia, alle quali risponde di non aver per niente generalizzato: “spesso mi sono trovato a leggere avvenimenti inventati da certi giornalisti che l’indomani si trovavano alla Provincia a chiedere il contributo”. E i nomi? “Sono disponibile a fare anche i nomi di chi viene in Consiglio Provinciale”.
Sarebbe invece il caso di definire quali sono i criteri di erogazione dei contributi per le testate giornalistiche, oggi c’è un sistema senza senso in cui una testata più seguita ha gli stessi contributi di una seguita meno. Sulla questione Matteo Angileri invita “a trovare un regolamento serio e buono di un altro ente che si può usare anche per la Provincia”.
Su Mariza D’Anna che ha sollevato la questione Angileri nota che fa un ragionamento “di parte, difendendo il lavoro di alcuni giornalisti, non di tutti”. “Io mi sento molto sereno con la mia coscienza – prosegue Angileri - e se Mariza D’Anna fosse stata in consiglio avrei accettato le critiche che eventualmente mi avrebbe sollevato, se si esprime un giudizio si deve sapere come si sono sviluppati i fatti”. Quindi non è vero che tutti i giornalisti della provincia di Trapani sono prezzolati? “Il lavoro del giornalista ognuno lo fa con più o meno serietà, rispetto e coscienza. Come per la politica. Credo che l’informazione abbia un ruolo fondamentale in democrazia, però – conclude Angileri - l’inventare notizie non è informazione”.
Il nostro è un territorio in cui il giornalista fatica a lavorare e a mantenere la schiena dritta. Recentemente, a Palermo, si sono tenuti gli stati generali sull’editoria siciliana voluti dall’assessore Armao in occasione della settimana della cultura, soprattutto in vista di un disegno di legge organico sull’editoria che regolamenti il settore in Sicilia, cosa che manca da tanto tempo, sia per quanto riguarda l’editoria tradizionale, come la libraria, che le forme più avanzate come il web passando per i giornali cartacei. È intervenuto anche il Presidente dell’Ordine dei giornalisti, in una sala conferenze per niente gremita, che ha lanciato l’ennesimo allarme sulla condizione dei giornalisti in Sicilia dicendo che il Giornale di Sicilia e La Sicilia hanno posizioni dominanti e bloccano in qualche modo il mercato. I giornalisti non sono tutelati giacché esistono forme di collaborazione pagate pochissimo ed esiste un nero abbastanza pauroso. Mariza D’Anna in merito alle dichiarazioni del Presidente dell’Ordine dei giornalisti ha anche lei confermato la gravità della situazione in Sicilia, e non solo, in campo giornalistico per cui l’Assostampa si batte continuamente, “però sul precariato, che continua ad estendersi a macchia d’olio, - continua la segretaria di Assostampa - ci siamo resi conto che dinanzi alla forze si questi due editori, noi giornalisti non possiamo che essere soccombenti”.
Un altro tema di non poca importanza è quello che riguarda la gestione delle sponsorizzazioni sulle testate giornalistiche da parte degli enti locali, che dovrebbero rendere trasparenti i modi in cui intendono sponsorizzare i propri eventi. Spesso i contributi sulle sponsorizzazioni diventano puri metodi punitivi o gratificanti in base l’orientamento della testata, sulla questione interviene Mariza D’Anna osservando la delicatezza della questione soprattutto in un territorio, il nostro, in cui le TV e le radio locali sono poche e si mantengono anche grazie ai contributi pubblici, “questo è un elemento che dovrebbe essere chiarito dai politici che regolamentano questo flusso di contributi, invece – conclude D’Anna – viene data più importanza all’esito finale e non agli atteggiamenti che danneggiano l’informazione".