Applicando la sentenza n.238/2009 della Corte Costituzionale la determinazione della tariffa è tornata in capo ai massimi consessi civici. La determinazione della tariffa, la sua emissione e la consequenziale riscossione consentirà ai comuni di pagare le fatture che «Belice Ambiente» emetterà nei loro confronti per il servizio di raccolta, scongiurando di fatto il blocco della spesa. Intanto sull’approvazione della Tia - il cui termine ultimo per i consigli comunali era il 30 aprile - è stata concessa una proroga di due mesi per l’approvazione dei bilanci. «È necessario evitare ritardi nell’approvazione - ha detto l’amministratore unico Francesco Truglio - il rischio dei ritardi nell’approvazione è quello che i comuni non avranno la copertura finanziaria per pagare le fatture del servizio, con conseguenti difficoltà di corretto svolgimento del servizio nei comuni inadempienti». L’ufficio alle entrate della «Belice Ambiente», secondo quanto previsto dal contratto di servizio stipulato coi comuni-soci, si obbligherà a fornire ai comuni i programmi per l’elaborazione della tariffa, nonché le banche dati e a prestare, a richiesta degli enti locali, consulenza ed assistenza a favore degli uffici comunali per l’elaborazione delle bollette, secondo modalità e tempi concordati in una convenzione che verrà firmata separatamente dal contratto.