Il dato tuttavia e' in lieve recupero rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell'anno precedente (-0,42%), segno che il mercato inizia a mostrare cenni di ripresa. Sono questi i dati sulla Sicilia che emergono dall'indagine sulla nati-mortalita' delle imprese nel primo trimestre dell'anno fotografati da Movimprese, la rivelazione trimestrale condotta per Unioncamere da Infocamere (societa' consortile di informatica delle camere di commercio italiane). "La coda della crisi continua a produrre effetti negativi sull'economia siciliana", commenta il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace. "Gli imprenditori, pero' - aggiunge Pace - vogliono rimanere sul mercato. In questa fase, e' essenziale che le istituzioni contribuiscano alla ripresa semplificando la vita delle imprese. Solo cosi' si potra' uscire dalla crisi". Segno meno anche per le imprese artigiane siciliane, un universo di 85.148 unita' sul totale delle 469.340 aziende presenti nell'Isola (dato aggiornato al 31 marzo 2010). Nei primi tre mesi dell'anno il comparto ha perso per strada 597 imprese. L'andamento negativo (-0,70%) deriva da un alto numero di cessazioni (1.938) e dal rallentamento sulle aperture (1.341). Tengono invece le imprese costituite in forma di cooperativa. Nel periodo preso in considerazione dall'indagine, in Sicilia (come nel resto d'Italia) questa tipologia ha fatto registrare un saldo positivo di 51 unita', pari a una crescita trimestrale dello 0,49%. A livello provinciale, le performance migliori della demografia delle imprese si sono registrate a Siracusa (tasso a +0,21%), Catania (+0,15%) ed Enna (-0,03%).
Segno meno per tutte le altre province siciliane. Fanalino di coda della classifica nazionale e' Agrigento dove, tra iscrizioni (703) e cessazioni (1.240), il territorio ha perso 537 imprese (-1,21%). La Sicilia, pero', fa record: Ragusa, infatti, e' la prima provincia in Italia per crescita di imprese artigiane (+0,59%).