Indizi di reato
Si potrà intercettare in presenza di «gravi indizi di reato» (come prevede la legge attuale) ma lo si potrà fare solo su utenze intestate all'indagato o a terzi che però potrebbero essere a conoscenza dei reati su cui si indaga. Le intercettazioni dovranno essere «assolutamente indispensabili» per la prosecuzione delle indagini.
Mafia e terrorismo
Per i reati di mafia e terrorismo basteranno, invece, i «sufficienti indizi di reato». La richiesta dovrà essere autorizzata dal Tribunale in composizione collegiale. Nella sua valutazione il Tribunale non potrà basarsi su quanto detto da coimputati in procedimenti connessi, nè su testimonianze indirette rese da chi non sa indicare la fonte.
Via il pm che parla
Ci sarà il divieto per il magistrato di rilasciare «pubblicamente dichiarazioni» sul procedimento che lo stesso magistrato sta seguendo. Verrà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d’ufficio. Verrà inoltre impedita la pubblicazione sui giornali di nomi e foto dei magistrati.
Pubblicazione
Chi pubblica atti del procedimento di cui sia vietata la pubblicazione rischia l'arresto fino a due mesi o l'ammenda dai 2 a 10 mila euro. In caso di intercettazioni la condanna aumenta: carcere fino a due mesi e l'ammenda da 4 a 20 mila euro. In caso di atti secretati la condanna arriva a 6 anni.
Carcere ai cronisti
Oltre all’arresto fino a due mesi, i cronisti rischiano il carcere fino a 4 anni se registrano conversazioni senza avvertire l'interessato e fino a 6 anni se si rendono «complici». Riformulata la norma che vieta le inchieste con telecamera nascosta. Si punirà la registrazione solo «qualora se ne faccia un uso illecito».
Reati intercettabili
L’elenco dei reati intercettabili è sempre lo stesso: quelli con pene oltre 5 anni, compresi quelli contro la Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione di materiale pornografico anche relativo a minori.
Limiti di tempo
Le intercettazioni potranno anche essere più lunghe: prima il limite era di 60 giorni (30 giorni ai quali si poteva chiedere una proroga di 15 e poi di altri 15). Ora potrebbe diventare di 75 (30 più 15, più 15, più 15). Per reati di terrorismo, mafia o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.
Norma transitoria
Il disegno di legge sulle intercettazioni, qualora venisse approvato così com’è dal Parlamento, non si applicherà ai procedimenti in corso per i quali è già stata chiesta l’autorizzazione a intercettare. Per questa fattispecie varranno però i divieti di pubblicare sui giornali stralci o riassunti delle stesse.