Il presidente di turno Camillo Oddo, tenuto conto che la commissione finanze stava ancora lavorando alla definizione del bilancio e della finanziaria, ha fissato i lavori d'aula a oggi alla ore 16 con all'ordine del giorno l'avvio della discussione di bilancio e finanziaria. "Giovedì l'aula inizierà l'esame della manovra economica. Se la commissione Bilancio avrà finito, bene. Altrimenti lavoreremo su ciò che fino a quel momento sarà stato fatto", ha detto Oddo.
Cresce l’attesa attorno alla manovra, anche alla luce del documento votato dalla direzione regionale del Pd, secondo il quale la finanziaria così com’è non potrebbe essere votata dai deputati democratici. Le richieste avanzate dal Partito Democratico vertono attorno ai tre temi di acqua pubblica, ticket sanitari, tempo pieno nelle scuole. Senza questi ultimi punti, il governo non potrebbe, infatti, contare sui voti dei deputatidel Pd.
Il tutto in tempi brevissimi: il 30 aprile, infatti, è il termine ultimo per l’esercizio provvisorio, che non potrà essere rinnovato ulteriormente, per cui la manovra dovrà necessariamente essere votata entro la prossima settimana. La mancata approvazione del bilancio è una delle condizioni che comporterebbero l’eventuale scioglimento dell’Assemblea, a causa di una persistente violazione dello statuto. Non a caso, il presidente dell’Assemblea Francesco Cascio ha più volte sottolineato la volontà di portare il testo in Aula entro i termini costituzionali, anche a costo di prelevarlo così com’è dalla commissione. E mentre la commissione bilancio continua il vaglio degli oltre mille emendamenti presentati alla finanziaria, il deputato del Pdl Pippo Limoli, attacca il Governo sul mancato svolgimento dei lavori di questo pomeriggio in sala d’Ercole: “dopo averci propinato tanti spot e tanti annunci ecumenici – dice Limoli – il signor governatore latita, come tutto il suo esecutivo, e la commissione Bilancio, con l’intero Parlamento, trascorre il tempo in attesa di un segnale che attesti la presenza sua e del governo. La latitanza del signor governatore – continua Limoli – ha generato una montagna di emendamenti, frutto della presentazione di una serie infinita di proposte di legge finanziaria. Il Parlamento, riunitosi puntualmente alle ore 16.27, ha dovuto sloggiare anche oggi per mancanza dei documenti economico-finanziari”.
CREDITO DI IMPOSTA E RIDUZIONE DELLE SPESE. Ieri sono stati approvati gli articoli 1 e 14 del maxiemendamento del Governo alla finanziaria, che riguardano il credito d'imposta per l'occupazione. "Il provvedimento costituisce un punto cardine della finanziaria, per l'impatto positivo che avrà sul territorio - afferma il presidente della commissione, Riccardo Savona - A beneficiarne saranno sia gli imprenditori di piccole e medie imprese,
che alcune categorie di disoccupati. Dal primo gennaio 2010 e per tutto l'anno ai datori di lavoro che assumeranno lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e disabili,con contratti di lavoro a tempo indeterminato sarà concesso, per gli anni 2010/12, un credito d'imposta d'importo pari a 333 euro per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese". In caso di lavoratrici donne il credito d'imposta raggiunge i 416 euro". I lavori sono inoltre proseguiti con l'approvazione dell'articolo 15, che riguardano misure di contenimento della spesa del settore pubblico regionale.
Le aziende, gli istituti, i consorzi, gli organismi e gli enti regionali, sottoposti a tutela e vigilanza dell'amministrazione regionale, adotteranno per la fornitura di beni e servizi, parametri di qualità e di prezzo rapportati a quelli messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni dalla Consip Spa. Lo prevede l'articolo 17 della finanziaria varato in commissione all'Ars. "Un'azione mirata al risparmio e una spesa più oculata per la fornitura e la gestione di beni e servizi all'interno dell'amministrazione regionale Siciliana", afferma il deputato regionale del Pdl Sicilia, Giovanni Greco " Il mancato rispetto di quanto previsto dal comma - precisa Greco - comporterà responsabilità amministrativa. Questo apporterà non solo maggiori controlli - conclude - ma soprattutto un risparmio per le casse regionali, grazie a un calo del prezzo".
Varata in commissione Bilancio una norma alla Finanziaria sulla riduzione delle società partecipate dalla Regione Siciliana. Entro 30 giorni dall'approvazione della manovra economica il Governo dovrà procedere agli accorpamenti ed alle liquidazioni. "Sulla dismissione e il riordino delle società partecipate, il governo regionale - afferma Nino Dina, deputato Udc e componente della commissione Bilancio dell'Ars.- malgrado avrebbe dovuto procedere da ben due anni si affida oggi ad una norma per la quale chiedeva una delega in bianco, ma che la commissione Bilancio ha giustamente vincolato ad un proprio parere". "In pratica entro 30 giorni dall'approvazione della legge Finanziaria, il governo sentendo la II commissione Ars, - osserva Dina - dovrà attivare il meccanismo dell'accorpamento delle società per aree strategiche ovvero alle liquidazioni".