L'avvocato Oreste Dominioni, in apertura di seduta, infatti, aveva sostenuto che il parlamentare dell'Udc non puo' essere processato perche' e' gia' stato giudicato per gli stessi fatti, subendo una condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia nel processo d'appello sulle 'Talpe alla dda'. Nella loro replica i pm Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, che si sono opposti alla richiesta della difesa, hanno sottolineato che le condotte attribuite a Cuffaro "sono molto piu' ampie di quelle trattate nel primo processo", configurando in sostanza "un patto politico-mafioso" in relazione a fatti che vanno avanti dal 1991 in poi, da quando "il giovane aspirante deputato regionale Salvatore Cuffaro - ha detto Di Matteo - ando' a chiedere voti ad Angelo Siino", referente dei boss per l'aggiudicazione degli appalti.