Un'indagine che consentì di fare luce su una delle più imponenti truffe commesse ai danni di Stato e Ue attraverso i meccanismi della legge 488 del '92. Ad essere assolti, dal gup Vito Marcello Saladino, sono stati i quattro imputati che hanno scelto il processo con rito abbreviato. E c
ioè i fratelli Amedeo e Antonino Mancuso, dell'Oasi di Troina, Rosa Dato, volontaria e segretaria della nota struttura ennese, e la marsalese Maria Francesca Angileri, titolare di una società. Altre 19 persone coinvolte nell'indagine sono tutt'ora sotto processo davanti al Tribunale di Marsala. Tra gli imputati, anche il castelvetranese Vito Abate, ingegnere, titolare dello studio «Erasmus», che curava le pratiche relative alle richieste di finanziamento. Nel 2007, oltre ad Abate, furono posti agli arresti domiciliari anche gli imprenditori palermitani Calcedonio e Alessio Di Giovanni, padre e figlio, i mazaresi Pietro Tranchida, ragioniere, e Simone Lentini, commercialista, e i fratelli Amedeo e Antonino Mancuso. Oltre 30 milioni di euro gli ''indebiti'' contributi pubblici incassati per realizzare, ma solo sulla carta, strutture turistico-alberghiere a Triscina.