Lo hanno fatto con una lettera al Presidente del Consiglio Comunale, Oreste Alagna, richiamando, puntualmente le “linee d’indirizzo espresse dall’Amministrazione Comunale”. Infatti nella missiva, notificata anche al sindaco Renzo Carini, si fa riferimento e viene posto l’accento sulle profonde differenze, alcune tali da potersi leggere come vere e proprie divergenze progettuali e programmatorie, tra il PRP e le successive linee di indirizzo dello studio di fattibilità della Società di Trasformazione Urbana (STU).
Insomma per gli operatori del porto non possono coesistere, da parte dell’amministrazione comunale, due diverse “visioni” del porto. Viene pertanto richiesta, sulla base delle precedenti indicazioni di programmazione, una piena aderenza del PRP alle linee guida dello STU.
L’omogeneità delle linee guida di programmazione urbanistica viene ritenuta ancora più urgente (se non addirittura cogente) in vista della conferenza di servizio che l’8 giugno prossimo dovrà valutare i due progetti concorrenti sul porto turistico di Marsala.
Gli operatori, prescindendo da alcuna valutazione di merito sui progetti da diporto, chiedono in maniera congiunta che, nella riconfigurazione dell’intero bacino, si tenga conto delle esigenze funzionali necessarie allo svolgimento delle loro attività. Esigenze che, con un approccio costruttivo, hanno inteso formalizzare mediante un’apposita proposta progettuale limitata alle aree di loro competenza.
Gli operatori inoltre pongono in evidenza che le linee di finanziamento pubblico disponibili (Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013) consentono una completa copertura finanziaria per la realizzazione della loro proposta progettuale, sempre ché l’amministrazione provveda celermente all’adeguamento del Piano Regolatore Portuale ed alla presentazione dei relativi progetti per l’accesso ai fondi.
L’intesa progettuale tra gli operatori portuali, resa pubblica in una conferenza stampa e rassegnata al sindaco Carini, giunge ora anche in consiglio comunale perché l’assemblea converga sul “necessario adeguamento del Piano Regolatore Portuale, essendo condizione indispensabile per il tempestivo accesso ai finanziamenti pubblici necessari”.
Ai privati andrebbe quindi l’onere di realizzare la parte “turistica” del porto; al comune invece il compito di garantire che l’area commerciale e pesca possa svilupparsi secondo una linea d’indirizzo univoca, funzionale ed economicamente sostenibile.
La Cisl intanto ha scritto proprio sul porto una lettera aperta al Sindaco di Marsala denunciando "la ridotta potenzialità del porto, con banchine interrotte e conseguente penalizzazione del traffico marittimo, con magazzini fatiscenti, con uno squallore tutt’intorno che offende lo sguardo e reclama, di contro, provvedimenti tanto urgenti quanto organici. E viene da chiedersi: - Lo sviluppo unilaterale verso l’entroterra non ha determinato uno squilibrio a danno del porto? - A quale anno risalgono gli ultimi lavori di manutenzione ordinaria? Lei, Signor Sindaco, come può coinvolgere forze imprenditoriali serie e qualificati operatori di categoria per il rilancio complessivo – non a compartimenti stagni – di un sistema portuale? Per l’imponente riqualificazione ambientale quali canali intende percorrere per un fondo di finanziamenti congrui e rapidi? Se pensiamo alla corposa offerta culturale della Città, con le implicazioni di ordine economico, dopo il riuscito piano di collegamento aeroportuale sarebbe un fatto di civiltà, e poi un atto d’amore, puntare su un progetto integrato portuale, comprensivo di spazi e punti ricettivi adatti anche a un turismo internazionale. Inevitabilmente si creerebbero occasioni di lavoro in edilizia, in marineria e nei traffici commerciali. In seguito all’ abbandono subìto, con quale impudenza si sono invocate, in quel sito, regate e altre manifestazioni popolari in memoria dell’Unità d’Italia? Solo un rozzo miscuglio di populismo e vuota propaganda poteva osare tanto".