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01/04/2010 08:01:39

Alle sbarre la nuova mafia di Marsala

Con l'operazione coordinata dal procuratore aggiunto Teresa Principato e dai pm Marzia Sabella e Carlo Marzella, fu assestato un altro duro ''colpo'' alla riorganizzata ''famiglia'' mafiosa marsalese.
In carcere finirono Vito Vincenzo Rallo, 50 anni, ritenuto il nuovo reggente della cosca, al quale, pochi giorni fa, è stato notificato un altro mandato di cattura nell'ambito dell'operazione ''Nerone'', Giuseppe Francesco Raia, 43 anni, l'uomo che gestiva il racket delle estorsioni per conto dei boss, Maurizio Bilardello, 41 anni, fratello naturale di Raia, Giuseppe Gaspare De Vita, 38 anni, podologo, Francesco Messina, 45 anni, imprenditore edile, e Dario Cascio, 29 anni. Quest'ultimo, poi, posto agli arresti domiciliari. La Dda contesta una serie di estorsioni e la detenzione di armi da fuoco. L'accusa, per Vito Vincenzo Rallo, è di avere ripreso le redini della ''famiglia'' appena uscito di prigione. Scarcerato nel luglio del 2007, Rallo sarebbe tornato subito a pianificare e gestire il racket delle estorsioni e ad amministrare la cassa dell'organizzazione. Al suo fianco Francesco Giuseppe Raia, figlio del boss Gaspare, ex capo decina di Cosa Nostra, anch'egli attualmente in carcere. Uscito di prigione nel giugno del 2007, Raia junior si sarebbe immediatamente messo a disposizione di Rallo per la riscossione delle estorsioni. A dare l'input al piano di riorganizzazione della cosca sarebbe stato il superlatitante Matteo Messina Denaro, che dopo le diverse operazioni di polizia che avevano messo in ginocchio la "famiglia" marsalese aveva espresso le sue preoccupazioni sul futuro della cosca in diversi "pizzini" inviati a Bernardo Provenzano. Tra le estorsioni scoperte durante le indagini che hanno portato al blitz dello scorso luglio, anche quella ai danni di una nota azienda locale del settore ittico, Eurofish, costretta a versare, dal 2003 al 2008, tangenti da cinquemila euro. Davanti al gup, a difendere gli imputati sono gli avvocati Diego Tranchida, Paolo Paladino e Stefano Pellegrino.

 

Il processo è stato sdoppiato in due tronconi. Ieri era infatti assente l'avvocato Tranchida. Per i due imputati da lui difesi, De Vita e Cascio, c'è stato un rinvio puro e semplice al 14 Aprile. Per Raja, Bilardello, Messina, invece, è stato chiesto dai difensori il giudizio abbreviato. Sono state ammesse le parti civili: l'associazione antiracket di Marsala, difesa dall'Avv. Gandolfo, Eurofish srl e Andrea Piccione, difesi dall'avvocato Canale. Il prossimo 14 Aprile, dunque, ci sarà già la requisitoria del pubblico ministero, e il 21 aprile la probabile sentenza.