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25/03/2010 11:16:04

Via libera alla riforma dei rifiuti in Sicilia. Scompare anche Belice Ambiente

La gestione dei rifiuti passa dai 27 Ato alle 10 Srr (società di regolamentazione del servizio di raccolta), una per ogni provincia più una società per le isole minori. La legge ridefinisce gli obiettivi e le scadenze della soglia di raccolta differenziata in Sicilia: bisognerà arrivare al 20% nel 2010, 50% nel 2012 e 65% nel 2015. Tutte le assunzioni fatte dai vecchi Ato senza concorso pubblico dopo il 2007 sono ritenute nulle e le nuove società non potranno assumere nuovo personale per tre anni.

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, incassa il via libera dell'Assemblea regionale alla nuova legge sui rifiuti. L'Ars ieri sera ha approvato gli ultimi articoli del ddl, il cui iter è stato contrassegnato da un duro scontro in aula tra maggioranza e opposizione. Con la nuova legge (oggi il voto finale), la Sicilia chiude la stagione degli Ato, gli ambiti territoriali ottimali, che hanno accumulato debiti per oltre 1 miliardo di euro. La gestione dei rifiuti passa dai 27Ato alle 10 Srr (società di regolamentazione del servizio di raccolta), una per ogni provincia più una società per le isole minori.

La legge ridefinisce gli obiettivi e le scadenze della soglia di raccolta differenziata in Sicilia: bisognerà arrivare al 20% nel 2010, 50% nel 2012 e 65% nel 2015. Tutte le assunzioni fatte dai vecchi Ato senza concorso pubblico dopo il 2007 sono ritenute nulle e le nuove società non potranno assumere nuovo personale per tre anni. Di fronte alle polemiche, anche all'interno della maggioranza, il governatore, in aula assieme all'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo, ha ritirato l'emendamento che prevedeva il salvataggio dei cosiddetti Ato virtuosi, individuati tra quelli che avevano raggiunto almeno il 15% di raccolta differenziata. Si trattava dell'Ato Tp 2 "Belice Ambiente" e di quello di Caltagirone, gli unici due che in Sicilia hanno prodotto davvero qualcosa in termini di miglioramento dei servizi, conteminento dei costi, cura dell'ambiente. E invece anche loro sono finiti nel tritacarne, insieme a modelli nient'affatto virtuosi, come l'Ato Tp 1 "Terra dei Fenici", che, ricordiamolo, ha impiegato ben sette anni per cominiciare l'attività, tramite la maxi gara aggiudicata da Aimeri Ambiente...

Saltano dunque i cosiddetti “Ato virtuosi”, fortemente difesi dal Pd. Sul tema l’Aula si era impantanata per l’ennesima volta, fino a quando è intervenuto il governatore Lombardo chiedendo la sospensione della seduta per rasserenare gli animi. Ma voci di corridoio, al contrario, raccontavano di una riunione di gruppo tra i democratici – che pare si sia svolta nella sala lettura di palazzo dei Normanni – nel corso della quale si sarebbero alzati i toni e scaldati ulteriormente gli animi. In ogni caso, al rientro in Aula (anche stavolta a ridosso del fischio d’inizio delle partite) numerosi emendamenti sono stati ritirati e la legge è stata approvata senza l’allargamento ai quattro Ato “virtuosi” di Termini Imerese, Caltagirone, Sciacca, Mazara del Vallo

"Grande soddisfazione per l'approvazione di una legge che rivoluzionerà il sistema dei rifiuti in Sicilia, dando respiro ad un settore in evidente difficoltà e garantendo equilibrio di bilancio e servizi resi alla collettività". Lo ha detto il presidente della Regione sicilia, Raffaele Lombardo, dopo che l'Ars ha approvato l'articolato della legge sui rifiuti.

"Il copione si è ripetuto. Ancora una volta il governatore Lombardo ha tradito il Calatino e le ragioni stesse della riforma, finendo col mettere sullo stesso piano buoni e cattivi e dimenticando le rassicurazioni date ai sindaci del territorio sulla salvaguardia di Kalat Ambiente e della sua esperienza virtuosa". Lo afferma il sindaco di Caltagirone Francesco Pignataro.

“Una piccolissima rivoluzione – ha detto il presidente della commissione Ambiente e Territorio, Fabio Mancuso – che ha visto finalmente il Parlamento unito”. Soddisfatto anche l’assessore al ramo, Pier Carmelo Russo, secondo cui “Il percorso della legge è stato, tutto sommato, abbastanza veloce: due mesi dal momento in cui è stato scritto il primo rigo, al voto finale. Ci metterei la firma perché tutte le leggi avessero questi tempi”. Sulla copertura finanziaria della legge, Russo ha aggiunto: “E’ una norma, questa, che dispone per l’avvenire, prima bisognerà fermare l’emorragia economica dell’attuale gestione dei rifiuti”. Sui tagli al personale, infine, Russo ha precisato che “Sarà garantito il lavoro ai dipendenti legittimamente assunti. Questa legge – ha concluso Russo – sia letta come l’ennesimo monito per ribadire che le furbate non vengono più sanate”.

ECCO TUTTI I PUNTI DELLA RIFORMA. No ai termovalorizzatori, 65% di raccolta differenziata entro i prossimi cinque anni, maggiori responsabilità per Comuni e Province, sanzioni per gli enti locali inadempienti e premi per chi invece riuscirà a rispettare tempi e obiettivi: la riforma sulla gestione integrata dei rifiuti è stata approvata ieri in sala d’Ercole. Oggi il voto definitivo. Ecco nel dettaglio cosa prevede la norma, prima grande riforma nell’era del Lombardo-ter.
- Riduzione degli Ato (ambiti territoriali ottimali), che dagli attuali 27 diventeranno dieci (uno per ciascuna delle nove Province più uno per le isole minori);
- Istituzione delle S.r.r. (società di regolamentazione del servizio di raccolta dei rifiuti), che saranno costituite in forma consortile da Comuni e Province che fanno parte dello stesso ambito territoriale:
- Recupero delle aree inquinate;
- Maggiore autonomia per Province e Comuni in materia di gestione integrata dei rifiuti
- Istituzione del piano regionale di gestione dei rifiuti che, tra i vari punti, detta lo stop ai termovalorizzatori, fissa gli obiettivi sui livelli di raccolta differenziata e definisce i piani di bonifica delle aree inquinate. Gli obiettivi approvati sono del 20% entro il 2010, 40% entro il 2012 e 65% entro il 2015.
- Prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti;
- Azioni per favorire la raccolta differenziata e le forme di recupero;
- Campagne di comunicazione per la promozione della raccolta differenziata da parte degli utenti;
- Commissariamento degli Ato in caso di: mancata istituzione delle autorità d’ambito, mancata adozione del piano d’ambito, mancata approvazione dei bilanci o mancato espletamento delle procedure per l’affidamento del servizio. Il periodo di commissariamento degli Ato sarà di sei mesi, rinnovabili una volta soltanto.
- Controllo da parte dell’U.r.e.g.a. (ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) dell’attività delle S.r.r.
- Stop all’assunzione di nuovo personale per i prossimi tre anni e garanzia di assunzione soltanto per i dipendenti vincitori di concorso. Nella fase di transizione dai 27 Ato alle dieci S.r.r., tutte le assunzioni fatte per chiamata diretta e senza concorso pubblico dopo il 2007 saranno ritenute nulle.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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