Il primo prevede la definizione del piano di gestione dei rifiuti che fissa tra l'altro gli obiettivi che riguardano i livelli di raccolta differenziata che dovrebbe raggiungere il 20% nel 2010, 50% nel 2012 e 65% nel 2015. E ne definisce anche le modalità. L'articolo 10 riguarda i piani d'ambito cioé le attività della gestione integrata da parte delle Srr, le nuove società che nasceranno al posto degli Ato.
"La legge sulla gestione integrata dei rifiuti, seppure a singhiozzo, va avanti nel suo iter parlamentare grazie al contributo costruttivo che il nostro partito ha assicurato, evitando tecniche ostruzionistiche - afferma il capogruppo dell'Udc, Rudy Maira -. Nella sostanza, rispettando un patto parlamentare, l'Udc ha ritirato tutti i propri emendamenti aiutando seriamente e concretamente il percorso d'aula non trascurando il confronto positivo con il Governo e tutte le forze parlamentari".
"Riteniamo ineluttabile un celere varo della legge di riforma degli Ato affinché si possano attuare le procedure per il rientro dal deficit per oltre 1,2 miliardi dell'attuale sistema di ambiti territoriali - aggiunge -. Già con la legge finanziaria occorre trovare le risorse per sgravare i Comuni da un costo che rende asfittici i bilanci degli Enti locali a danno di tanti servizi essenziali e del welfare".
L’articolo 11 definisce le azioni che la Regione dovrà attivare, anche attraverso convenzioni con soggetti pubblici e privati, per prevenire la produzione dei rifiuti: dalla riduzione degli imballaggi monouso alla minimizzazione dei materiali di scarto.
L'articolo 12 prevede le azioni per favorire la raccolta differenziata e le forme di recupero finalizzate alla creazione in Sicilia della cosiddetta 'green economy', cioè la produzione di manufatti per uso civile e industriale realizzati con materie provenienti dalla raccolta differenziata. Questo articolo recepisce inoltre le direttive sugli 'acquisti verdi' nella pubblica amministrazione: in pratica i materiali utilizzati per realizzare opere pubbliche e i beni acquistati dalla pubblica amministrazione dovranno essere composti per il 30 percento da materiali riciclati. Il tredicesimo articolo prevede la riduzione della produzione di rifiuti da parte delle pubbliche amministrazioni.
L'articolo 14 poi definisce i casi nei quali in presenza di inadempienze delle Srr, per mancata adozione del piano d'ambito o per inadempienze nel bilancio si prevede il commissariamento delle società da parte dell'assessorato alle Autonomie sociali.
Gli articoli 15 e 16 riguardano i criteri della definizione delle gare di appalto per l'affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti.
L'articolo 17 stabilisce invece i parametri per le procedure di autorizzazione relative alla gestione integrata dei rifiuti. Restano da varare le parti della legge che riguardano alcuni nodi centrali della riforma come la possibilità di "salvare i cosiddetti Ato virtuosi" cioé quelli che in questi anni hanno raggiunto standard di efficienza e la gestione del personale attualmente in servizio. Tra questi c'è anche Belice Ambiente. Poi c'è da approvare l'articolo 18, quello sulle norme finali e transitorie. Con questo vengono conferiti alle Srr, le nuove società che nasceranno al posto degli Ato, patrimoni, attrezzature, mezzi e impianti, e si stabilisce che fine faranno debiti e personale delle Autorità d’ambito. L'aula è stata rinviata oggi pomeriggio alle 16.
Il Pdl polemizza sulla mancata copertura finanziaria della legge. “Normalmente questa viene data prima ancora che la legge venga esaminata in Parlamento - dice il deputato regionale Salvino Caputo -. Qui invece il paradosso è che la copertura finanziaria verrà ricercata solo dopo l’approvazione della legge. Tutto questo comporterà come naturale conseguenza che avremo una legge ma non le risorse economiche per i nuovi Ato e per risanare i debiti delle società per mancanza di anticipazione ai comuni”.
"Ancora una volta il governo ha presentato in aula un emendamento che apre le porte al ripristino dei vecchi Ato. Lombardo faccia chiarezza sulle reali intenzioni dell'esecutivo e l'Ars vigili in aula affinché la riforma dei rifiuti non si trasformi nell'ennesimo pastrocchio alla siciliana".
Lo dice in una nota Michele Palazzotto, segretario generale di Fp Cgil Sicilia dopo la presentazione in aula di due emendamenti governativi che di fatto consentono la formazione di Srr, le società di gestione degli ambiti, anche a comuni aggregati in consorzi di ambito.
"Gli emendamenti sono stati accantonati ma non ritirati", dice Palazzotto. E aggiunge: "La Fp Cgil Sicilia condivide l'ipotesi avanzata da varie parti di prevedere una Srr in più nelle città metropolitane per potere garantire un servizio realmente efficiente, ma ricreare Strutture di gestione in aggiunta a quelle provinciali anche per altri comuni e fino al numero massimo dei vecchi Ato come propone l'emendamento governativo 9.34 presentato stasera, è inconcepibile".