Parlando della pressione della criminalità organizzata sulle imprese, nel corso di un'audizione di fronte alla Commissione parlamentare antimafia, Marcegaglia osserva che "l'atteggiamento delle istituzioni verso la criminalità è profondamente mutato rispetto al passato" e cita, a testimonianza di ciò, "sia i provvedimenti varati dal Parlamento per predisporre strumenti più efficaci di contrasto che l'incremento dei livelli di sicurezza sul territorio" oltre all'"intensificazione degli interventi delle forze dell'ordine e della magistratura".
Tuttavia, aggiunge la presidente degli industriali, molto rimane da fare. "Così come Confindustria e le imprese hanno fatto scelte coraggiose, anche la politica, soprattutto al Sud, deve scegliere 'senza se e senza ma' da che parte stare", dando così "un segnale importante non solo in termini di moralizzazione della classe politica, perché è l'unico modo per interrompere definitivamente le collusioni e i rapporti malati tra politica e criminalità". Una situazione ancora più grave, dice facendo riferimento all'espansione della criminalità in settori economici dai quali era tradizionalmente assente, e in aree geografiche, "in particolare del Nord Italia, in precedenza poco esposte al fenomeno". A questo proposito, ribadisce, l'impegno di Confindustria nel promuovere la legalità non è diretto solo alle regioni del Mezzogiorno "ma all'intero paese e in particolare alle regioni del Centro-Nord dove sem,pre più spesso si segnala la presenza di imprese di diretta espressione mafiosa o comunque collegate alla mafia".
Oggi, in vista delle elezioni, dice Emma Marcegaglia, "occorre agire con determinazione a livello locale, nella scelta degli amministratori, nella definizione di regole certe che ne guidino l'operato e nel controllo democratico delle loro azioni, per evitare quei diffusi fenomeni di illegalità e corruzione purtroppo frequenti nell'ambito delle amministrazioni. Non è ammissibile che vi siano ancora burocrati che attraverso l'adozione di leggi ad hoc, in alcune regioni, sono protetti e resi inamovibili, a prescindere dalle capacità, dai comportamenti e dalle responsabilità". Pesano anche le difficoltà legate alla crisi: "Le condizioni economico-finanziarie in cui versa il Paese, con imprese che rischiano di essere sovraesposte sul piano patrimoniale e con un rapporto ancora difficile con il credito, creano un terreno fertile per le organizzazioni mafiose che possono entrare in relazione devastante con gli imprenditori".
Sul fronte della lotta alla mafia che punta su economia e imprese, Marcegaglia chiede "un'azione forte di prevenzione e contrasto alle organizzazioni mafiose nell sistema degli appalti" con "un controllo a tutto campo nei cantieri e, più a monte, sulle associazioni temporanee di impresa". Sono "necessari controlli più intensi e interventi di contrasto più incisivi" anche per arginare il fenomeno del riciclaggio. E serve "una intensa azione di contrasto del lavoro nero". Mentre sul fronte della prevenzione può essere importante il ruolo delle scuole: Marcegaglia lo ha detto rilanciando la proposta di inserire "l'ora di legalità nei programmi scolastici".
(16 marzo 2010) Tutti gli articoli di Politica
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