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02/03/2010 05:51:46

I libici hanno mitragliato per tre ore il peschereccio "Luna Rossa"


Commosso l'abbraccio tra i familiari e gli otto marittimi, cinque mazaresi e tre tunisini, scampati a quello che viene definito da più parti un vero e proprio 'atto di pirateria'.
Uno degli armatori, Filippo Pecoraro, in banchina ad attendere l'equipaggio insieme con l'assessore provinciale alla Pesca, Nicola Lisma, ha ancora una volta ribadito che il governo italiano deve intervenire subito presso quello libico, perché "non serve accogliere il leader Gheddafi in amicizia in Italia e vederlo abbracciato al nostro premier Berlusconi, quando i risultati sono questi e le conseguenze le piangono sempre la marineria mazarese".

 

"Erano solo di passaggio - racconta il corrispodente de La Sicilia Franco Mezzapelle - eppure sono stati inseguiti e aggrediti. Tutti sono andati sottocoperta. Il comandante a carponi è riuscito a mettere il pilota automatico in direzione nord e a diramare un segnale di allarme, dandosi alla fuga. Purtroppo i libici li hanno inseguiti per circa sei ore, mitragliandoli per circa tre ore". Ma c'è di più, perchè i libici hanno tentato anche di speronare il peschereccio, che sarebbe potuto affondare. Insomma, si è sfiorata la tragedia. A salvare i marinai del "Luna Rossa" sono stati i colleghi del "Gemma 1°". Tutti i politici hanno espresso solidarietà a pescatori e armatore, ma nessuno ha capito il senso di questo gesto da parte delle autorità libiche. "E' un'azione isolata o pianificata?" si chiede Mezzapelle.

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"I rapporti sono tra Italia e Libia sono altalenanti - dichiara Giovanni Tumbiolo, del Consorzio Pesca di Mazara del Vallo, il Cosvap - e non si è ratificato alcun accordo, ma solo dei memorandum. Si aspetta il governo libico. E' chiaro che quanto accaduto nell'ultimo fine settimana fa tornare indietro negli anni. Noi respingiamo con sdegno l'utilizzo delle armi per respingere i pescatori. Ricordo che a bordo dei pescherecci di Mazara non ci sono solo italiani, ma tanti africani. Stamattina ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri affinchè l'Italia faccia sentire la sua voce in questa vicenda".

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Con riferimento al tentativo di sequestro, con prolungata sparatoria, ai danni del motopesca “Luna rossa” del compartimento marittimo di Mazara del Vallo dov’è intanto fortunatamente rientrato, ad opera di una motovedetta militare libica, il Presidente Peppe Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, ha chiesto con forza l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, del Ministro agli Affari Esteri, Franco Frattini, e del Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ai quali ha trasmesso in mattinata la seguente lettera:

On. Presidente del Consiglio, Sig. Ministro, On. Presidente della Regione,
a nome di tutti i gruppi politici che compongono il Consiglio Provinciale di Trapani e con riferimento al gravissimo assalto a colpi di arma da fuoco portato dalle autorità militari libiche, nella serata di sabato scorso 27 febbraio, ai danni del motopeschereccio di Mazara del Vallo, “Luna rossa”, che, oltre a causare notevoli danni all’imbarcazione, ha messo a repentaglio la vita degli uomini dell’equipaggio, debbo sottolineare con forza che è inammissibile che nel 2010 i nostri marinai ed i nostri armatori continuino a subire all’infinito prevaricazioni, sequestri e veri e propri attentati di stampo piratesco, così palesemente ingiusti e ingiustificabili sotto ogni punto di vista. Che negli anni scorsi hanno addirittura causato delle vittime, fortunatamente non in quest’ultimo caso, avendo l’unico “torto” di lavorare duramente e onestamente per guadagnarsi da vivere, spesso peraltro senza ledere i diritti di alcuno e senza infrangere quelle che sono le leggi e le regolamentazioni internazionali in materia di pesca.
E che l’uso delle armi da fuoco o i sequestri non di rado avvengano in acque internazionali lo confermano, senza ombra di dubbio, i sofisticati sistemi tecnici, in particolare il cosiddetto BLU-BOX, di cui ormai sono dotati quasi tutti i pescherecci compreso il ”Luna rosso”.
Appare urgentissima, a questo punto, la necessità che il Governo italiano dia vita ad un nuovo modo di gestire la materia del contendere con la Libia, ma anche con gli altri Paesi nord africani più interessati, avviando un’azione politica che miri al sodo, i cui obiettivi dovranno essere i fatti concreti, non le chiacchiere, le demagogiche prese di posizione o le vuote promesse – purtroppo – di tanti precedenti Esecutivi.
E’ chiaro, comunque, che la definitiva soluzione della cosiddetta “guerra del pesce” nel Canale di Sicilia passa obbligatoriamente attraverso una diversa concezione dell’uso delle risorse del Mar Mediterraneo, che dovrà vedere la fattiva collaborazione di tutti i Paesi rivieraschi, nonché attraverso l’eliminazione della inaccettabile pratica della cosiddetta “competenza esclusiva”, per cui Paesi quali la Libia (ma ultimamente anche Malta) impongono a loro piacimento alla comunità internazionale le misurazioni che delimitano quelli che dovrebbero essere i riconosciuti confini delle proprie acque territoriali.
Come già avvenuto in occasione di precedenti episodi, questa Presidenza e l’intero Consiglio Provinciale di Trapani ricordano alle SS.LL. che quest’ultimo condannabile intervento delle motovedette libiche è stato messo in atto nel momento in cui, invece, i rapporti con il Governo del premier Mu’ammar Gheddafi dovrebbero essere migliori rispetto al passato. L’assurdo quanto grave attacco ai danni del “Luna rossa”, invece, rischia seriamente di inficiare gli accordi siglati con il Governo italiano a cui chiediamo, in raccordo anche con i vertici istituzionali della Regione Siciliana, di compiere celermente e autorevolmente tutti i più opportuni passi verso la soluzione dell’annoso problema dell’attività di pesca nel Canale di Sicilia.

Il Presidente Poma, inoltre, ha espresso la massima solidarietà, sua personale dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, all’armatore Filippo Pecoraro, al comandante Domenico Asaro e a tutti gli altri componenti dell’equipaggio del “Luna rossa” (Filippo Quinci, Vito Randazzo, Antonino Greco, Michele Ingrande, Salem Mabrouk, Mohsen Kesraovi e Bouchnak Kacem) nonché ai loro familiari e all’intera marineria di Mazara del Vallo per questo ennesimo atto di vera e propria violenza che, probabilmente soltanto per la prontezza di spirito del comandante del motopesca, non ha avuto tragiche conseguenze.

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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