Si terrà l'8 giugno prossimo la conferenza di servizio indetta dall'Amministrazione Comunale di Marsala tra i soggetti chiamati a prendere in esame, e ad esitare con proprio parere, i progetti relativi al porto..
Si tratta dei due progetti, il primo elaborato dalla marsalese MYR (Marsala Yachting Resort), l’altro successivamente dalla Adriatica Advisor di Rimini, presentati in forza dell’art. 75 della legge regionale N° 4 del 2003 che recepisce il DPR 509 del 97 (Legge Burlando).
La Conferenza di Servizio, la cui convocazione è responsabilità amministrativa in capo al Comune, è passaggio importante nell’iter di approvazione del progetto di realizzazione del nuovo porto turistico che, vale la pena ricordarlo, è per altro previsto dal “Piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia”, elaborato dall’Assessorato del Turismo e dei Trasporti, che proprio a Marsala prevede la realizzazione di uno dei porti turistici Hub della Sicilia.
I due progetti, come punto comune prevedono l’allocazione del diporto nautico nella parte del bacino portuale più prossima al centro storico, invece differiscono sostanzialmente sulle rimanenti aree portuali sia in termini di approccio che in termini di strutture ed allocazioni funzionali previste.
In particolare, l’area richiesta in concessione dalla MYR si riferisce esclusivamente a quella di competenza del diporto nautico, inclusi i relativi servizi e cantieri necessari, intravvedendo inoltre nella proposta progettuale una possibile riallocazione funzionale nelle altre aree portuali, che consenta quindi gli eventuali adeguamenti possibili, nel rispetto degli obiettivi funzionali e delle esigenze delle maestranze e degli operatori attualmente presenti nel porto.
Diversamente, la Società Adriatica Advisor richiede in concessione l’intera area portuale proponendo, conseguentemente, una soluzione progettuale più rigida e già definita per l’intero bacino.
Proprio quest’ultima caratteristica è stata principale fonte di numerose preoccupazioni da parte delle attuali maestranze ed operatori portuali che si vedrebbero privati di strutture funzionali idonee alla prosecuzione delle loro attività.
Tra le criticità di maggior rilievo emergono quelle relative al settore merci (agenzie marittime e compagnie portuali) che, nelle previsioni progettuali di Adriatica Advisor, verrebbe definitivamente estromesso dalle attività interne al bacino. Condizione che si pone inoltre a svantaggio delle realtà economiche locali che fruiscono di tali servizi.
Analoga situazione di svantaggio è stata sollevata anche dalle maestranze del settore pesca, che con la configurazione di progetto presentata da Adriatica Advisor si vedrebbero fortemente penalizzate, per l’impossibilità di ormeggio delle imbarcazioni superiori ai 18m e totale assenza delle indispensabili strutture di ausilio (oggi presenti nell’area del Margitello).
Forti perplessità, sotto il profilo urbanistico, sono state avanzate anche dall’ordine degli architetti, in quanto la proposta di Adriatica Advisor sembrerebbe non cogliere gli obiettivi di riqualificazione e di rilancio dell’area portuale, costituendo un progetto che non favorisce il necessario dialogo con il tessuto cittadino.
Le suddette opposizioni sono contenute nelle osservazioni formali emesse dagli operatori portuali nel periodo di pubblicazione del progetto di Adriatica Advisor e saranno tenute in debita considerazione dagli enti amministrativi che interverranno in sede di conferenza di servizi per la valutazione dei due progetti in concorrenza.