Quantcast
×
 
 
22/02/2010 12:31:22

Phonemedia, il giorno della verità

Il giudice deve valutare la richiesta presentata dagli operatori di Novara, Ivrea, Gaglianico (Biella), Trino Vercellese e Monza, ma il verdetto sarà importante per tutti i settemila dipendenti del gruppo (12 call center in undici città italiane, tra cui  Trapani, più due sedi estere), senza stipendio da cinque mesi, senza alcun ammortizzatore sociale e soprattutto senza alcuna notizia sul proprio futuro. L'assurdo della vicenda Phonemedia è che la proprietà non ha chiesto lo stato di crisi, non ha attivato procedure di mobilità o licenziamenti, ha respinto - contestandone la giusta causa - le lettere di chi si dimetteva per poter ottenere l'indennità di disoccupazione, lasciando i lavoratori anche nell'impossibilità di chiedere alle banche il rinvio delle rate del mutuo, in quanto formalmente "occupati".

Il verdetto di oggi è atteso da tutti come un segnale importante anche in vista dell'incontro in programma a Palazzo Chigi  domani martedì 23.

La sentenza di Novara è molto attesa anche dagli operatori delle controllate meridionali di Phonemedia, aziende che hanno beneficiato di decine di milioni di incentivi pubblici per stabilizzare i lavoratori e per la loro formazione. E qui la fretta ha anche altre ragioni. Sia a Bari che a Trapani, nel periodo in cui i call center si sono fermati, ne sono stati attivati poco lontano di nuovi che puntano ad acquisire la clientela ex Phonemedia. Chi c'è dietro queste nuove aziende? "Non si sa - spiegano i lavoratori in lotta - , quello che è certo è che in entrambi i casi gli amministratori unici sono gli ex manager dei nostri call center".

E' così che riparte il meccanismo diabolico della precarietà. Entri in un call center con contratto a progetto, poi passi a tempo determinato e dopo due anni a tempo indeterminato. Quando l'azienda chiude, anche in casi misteriosi come la vicenda Phonemedia, o sali sulle barricate o vai in un nuovo call center, che magari ha chiesto a sua volta fondi pubblici, dove ricominci dal contratto a progetto. "E' anche di questo che si dovrebbero occupare il governo - dice Concetta, operatrice del call center di Trapani -, ma intanto aspettiamo un commissario straordinario per salvare i posti di lavoro, perché qui c'è gente che muore di fame".

Le altre domande i settemila fantasmi di Phonemedia-Omega vorrebbero farle alla magistratura. Vorrebbero sapere dove sono i soldi fatturati negli ultimi mesi dalla clientela illustre dei call center (da Telecom a Enel, da H3g ad Avon, da Fastweb a Sky eccetera), visto che non sono andati agli stipendi; che fine hanno fatto le quote di Tfr destinate ai fondi privati e le somme trattenute dall'azienda per il sindacato e fino a quando sono stati versati i contributi all'Inps. Soprattutto, vorrebbero sapere una cosa: a chi appartiene veramente il gruppo Omega? A loro servirebbe per avviare magari una class action, ma a chiederselo per primo - dicono le "cuffie in agitazione" - dovrebbe essere il governo, visto che nell'operazione Phonemedia alla fine sarà probabilmente lo stato ad accollarsi i costi della rovina.



Lavoro | 2024-12-22 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

La Sicilia del caporalato e delle baraccopoli. I numeri 

Il caporalato continua a essere una delle principali emergenze sociali in Sicilia, colpendo soprattutto il settore agricolo. Con 62mila operai irregolari, l'isola registra un triste primato che mette in luce un sistema di sfruttamento organizzato e...

Native | 2024-12-20 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Plug-in Hybrid SUV, con Lexus la guida diventa emozione

I Plug-in Hybrid SUV sono la scelta ideale per chi vuole avvicinarsi in modo graduale alla guida in modalità elettrica. L’esperienza Lexus ha dato vita a una motorizzazione superiore, che coniuga elevate performance e una grande...