Resistere alla crisi, mantenere l’esercizio aperto e pagare i fornitori sono queste le ragioni che stanno dietro al ricorso all’usura. Di forme di usura ne esistono diverse e il profilo dello strozzino non corrisponde soltanto a quello del mafioso.
Il reato d’usura è in forte crescita, un vero e proprio boom che va ad ingrossare le tasche della mafia. E’ quanto si evince dal rapporto SoS Impresa 2009 “Le mani della criminalità sulle imprese” stilato dalla Confesercenti. Il quadro ottenuto dallo studio evidenzia il peso e le conseguenze che il fenomeno ha sull’economia della Regione, tanto da essere una delle cause principali della crisi economica. Ma ne è anche il riflesso stesso, infatti dalla ricerca si evince il diffondersi di un nuovo tipo di usura identificata come “usura di giornata”, un prestito che si conclude nell’arco di una giornata appunto. Non vi è settore esente dallo strozzinaggio dall’agricoltura ai pubblici esercizi all’imprenditoria. Chi ricorre di più a questa forma di indebitamento sono commercianti e titolari di medie e piccole attività.
Secondo quanto emerso dal rapporto, il reato si è insinuato anche negli ambienti professionali e nei ceti abbienti intrecciandosi con altri reati quali il gioco d’azzardo, il riciclaggio, il traffico di droga. All’aumento del fenomeno corrisponde però anche un incremento delle denunce, registrato soprattutto nel 2009. Dato che si riflette sull’andamento positivo delle operazioni investigative antiusura portate condotte dalle forse dell’ordine. Nel 2008 in Sicilia furono 22 le operazioni con 6 indagati e 79 arresti. Nel 2009 le operazioni condotte salgono a 34 con 24 indagati e ben 185 arresti. Inoltre il rapporto segnala un primato: la città siciliana con il più alto numero di denunce lo scorso anno è stata Messina.