della Commissione Cultura di Palazzo VII Aprile, Letizia Arcara. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di celebrare questo momento negativo della storia della nostra nazione perché i giovani possano conoscere e rifuggire, nel futuro da simili atrocità. Ai due amministratori hanno fatto seguito gli interventi di Gino Zambiasi, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, e dell’architetto Luigi Cacioppo, profondo conoscitore della storia delle Foibe. Il momento più toccante è stato però quando due fratelli Lucia ed Alberto Heghel hanno portato la loro testimonianza. La signora Heghel ha narrato la storia della sorella maggiore, Enrichetta, fatta prigioniera dai titiini e mai più ritrovata. Lucia Hedl ha raccontato gli orrori di quel periodo, la fine della seconda guerra mondiale”, che ha praticamente vissuto in prima persona malgrado fosse ancora piccola. Alla manifestazione hanno preso parte diverse scolaresche degli Istituti Comprensivi e di quelli superiori. “Ritengo si sia trattato di una giornata assai positiva – precisa il vice Sindaco Milazzo. I giovani presenti hanno avuto modo di recepire dai diretti testimoni quello che accadde nelle foibe al confine del territorio italiano con l’ex Jugoslavia di Tito. Sono certo che dalla conoscenza del passato non potrà che derivarne un futuro migliore senza odio razziale ed etnico. Mi duole constatare l’assenza al convegno di alunni di Istituti scolastici i cui dirigenti si sono rifiutati di celebrare la giornata del ricordo. Tacere, nascondere agli studenti la tragedia nazionale delle foibe equivale a nergarla. E ciò vale – conclude Milazzo – per le Foibe e per la Shoah”.