Nell’espletamento di tali compiti è sicuramente di fondamentale importanza il ruolo svolto da quanti, mossi da senso civico e interesse di studio, talvolta segnalano la presenza di reperti o di siti di presumibile interesse archeologico, sollecitando la presenza del personale tecnico delle Soprintendenze, di norma assai carente, sul territorio.
Sulla base di una di queste segnalazioni, fatta nel gennaio dello scorso anno dal geologo Leonardo Nocitra e dall’architetto Michele Foderà, il Servizio per i Beni archeologici della Soprintendenza di Trapani diretto da Rossella Giglio ha svolto un’attività ricognitiva e di tutela in località San Teodoro, in contrada Birgi Vecchi, un sito ubicato sull’estremità settentrionale dello Stagnone, tra la Torre di San Teodoro e l’ex caserma della brigata della Guardia di Finanza, in una stretta lingua di terra, bagnata da una parte dal mare aperto, dall’altra dalle saline di San Teod
oro.
In realtà il sito era stato già oggetto di ricognizioni, nel 1977, da parte del prof. Gioacchino Falsone dell’Università di Palermo, rese note negli atti di un convegno (Birgi, San Teodoro e salina Infersa rivisitati: Da Mozia a Marsala. Un crocevia della civiltà mediterranea, Atti – Marsala 4-5 aprile 1987, s.d. Roma). In tale contributo il sito viene identificato come un insediamento di epoca tardo- romana in base ai materiali raccolti in superficie (terra sigillata africana, una lucerna africana di V sec. d. C.), forse preceduto da una fase più antica, documentata da pochi frammenti di ceramica punica, selce e ossidiana.
Nel corso dei sopralluoghi effettuati dagli archeologi della Soprintendenza di Trapani è stato possibile individuare emergenze archeologiche in situ che possono riferirsi alla fase tardo antica, la cui rilevanza può trovare conferma nel nome stesso della località, Teodoro (dal greco: ???????? dono di Dio), di origine bizantina.
Sul terreno di consistenza sabbiosa, anche per effetto dell’azione di dilavamento provocata dalle piogge, era ed è ben visibile la sagoma di una sepoltura con sarcofago rettangolare a lastroni di calcarenite. Nell’area prospiciente è stata rilevata la presenza di due rocchi di colonna, in marmo bianco con venature rosate, di consistenza cristallina, dal diametro di circa 40 cm, distanti circa 4 m l’uno dall’altro. In realtà delle colonne è rimasta soltanto la sezione della base, interrata di pochi centimetri. Si può ritenere che l’alzato sia stato trafugato in antico, considerato che il citato studio di G. Falsone non ne segnalava la presenza.
E’ opportuno ricordare che tutta l’area costiera e lagunare dello Stagnone di Marsala di cui San Teodoro costituisce l’estremità settentrionale fa parte della Riserva Naturale Isole dello Stagnone, istituita in base al Decreto Regionale del 4 luglio 1984, tutelata dalla vigente normativa e gestita dall’Ente Riserva della Provincia Regionale di Trapani.
In seguito all’attività ricognitiva della Soprintendenza, condotta dalla dott.ssa Maria Grazia Griffo con la collaborazione dell’arch. M.. Foderà e dell’archeologo E. Canzonieri, è stata realizzata una completa documentazione fotografica e grafica del sito di San Teodoro. Considerata l’importanza delle testimonianze archeologiche e il rischio della tutela, evidenziato dal trafugamento, perpetrato da ignoti nell’aprile del 2009, di una delle due basi di colonna, è stato interessato, ai fini della salvaguardia del sito, anche il competente Nucleo Regionale dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Considerata l’importanza del sito, la ricognizione topografica sistematica del sito e un successivo intervento di scavo sono stati inseriti nella programmazione di ricerca del Servizio per i beni archeologici della Soprintendenza di Trapani, che la dott.ssa Giglio coordina e che si svolge in particolare, in questo territorio compreso nel foglio IGM (1:25.000) denominato “Birgi Novo”, con la collaborazione, in regime di convenzione, con la missione della Tufts University –Department of Classic, con sede in Medford- Massachussetts (USA), diretta dai proff. Emma Blake e Robert Schon.