Lo afferma il Wwf commentando la presentazione del progetto per la realizzazione dell’opera, oggi a Messina, alla presenza del ministro Altero Matteoli. Non ci sono “nemmeno i 1.300 milioni a suo tempo stanziati con decreto. D’altra parte – prosegue l’associazione ambientalista – il costo dell’opera è salito a 6,3 miliardi di euro, come documentato nella riunione del Cipe del 6 novembre, e quindi si tratta di reperire ancora qualcosa come 5 miliardi di euro, mentre il debito pubblico è inarrestabile e supera la soglia del 117% del Pil”.
“Il Governo vuole aprire ‘cantieri farsa’ nell’arco del 2010: ha iniziato, a suo dire, con Cannitello per realizzare con 23 milioni di euro una bretellina ferroviaria di 1,1 km affidandola a Eurolink (il General Contractor capeggiato da Impregilo) ed oggi annuncia a Messina la realizzazione di interventi collaterali di un’opera principale di cui ancora oggi non si conosce nemmeno il progetto definitivo, figuriamoci quello esecutivo”. “Con l’affidamento dei lavori per la realizzazione della bretella di Cannitello, si rischia di fare un gran favore ad Eurolink a danno dei cittadini. Infatti – sottolinea il Wwf – con il via Cannitello si rende operativa quella clausola del Contratto tra Stretto di Messina e il General Contractor capeggiato da Impregilo (che deve fare i progetti definitivo ed esecutivo del ponte e realizzarlo) che consente al GC di chiedere come penale, in caso di ripensamento, il 10% del valore dell’intera opera. Sono in gioco tra i 390 milioni e i 630 milioni di euro, che lo Stato dovrà dare nel caso che rinunci al ponte, ad un ponte sospeso che dovrebbe essere costruito in una delle zone a più elevato rischio sismico del Mediterraneo”. Il Wwf ricorda infine come sia la Corte dei Conti nella sua indagine sugli ‘Esiti dei finanziamenti per il ponte sullo Stretto di Messina’ a chiedere una “verifica degli aspetti di fattibilità” dell’opera e “una verifica anche su le stime di traffico su cui si basa la sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione”.