Nella convinzione che il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti al patrimonio criminale sia uno degli strumenti più incisivi nella lotta alla mafia e all’illegalità, il presidio marsalese di Libera ritiene che atti di questo genere non colpiscano solo i soggetti che ne sono direttamente vittime, ma l’intera comunità della provincia di Trapani, che nonostante l’impegno della magistratura, delle forze dell’ordine e di una parte della società civile, continua a pagare a caro prezzo il peso della presenza mafiosa sul proprio territorio.
Consapevoli che la dedizione che padre Fiorino e la Fondazione San Vito Onlus hanno riservato alla crescita sociale e civile del trapanese non verrà intaccata da questo vile gesto, tutti i componenti del presidio marsalese di Libera ribadiscono il proprio sostegno a quanti quotidianamente danno un contributo fondamentale a costruire una nuova provincia. Non più “zoccolo duro di Cosa Nostra”, ma terra capace di mettere a frutto le sue immense potenzialità.