Lei ha partecipato all’ultimo concorso che il Comune di Marsala ha fatto per completare il monumento e l’ha vinto. Il bando è stato fatto in seguito a quella variante urbanistica che stabiliva che lì, nella cosiddetta zona del “salato”, poteva farsi il Monumento ai Mille. Ma questa variante ha anche specificato che non poteva essere fatta alcuna cubatura in più rispetto all’esistente. Siccome la parte iniziata dall’impresa Tarantolo, seguendo il progetto di Mongiovì, faceva riferimento al primo stralcio di quel progetto, ossia i locali interni, lei ha dovuto lavorare un po’ sui vuoti e sui pieni progettando la copertura dell’esistente. Ci illustri un po’ il suo progetto…
Questa è la prima volta che parlo del mio progetto, a parte il giorno della proclamazione del disegno vincitore. Il mio progetto è stato apprezzato anche da “garibaldini”, ho avuto il piacere di conoscere il giorno della proclamazione la nipote di Garibaldi. È stato apprezzato non solo perché è un monumento inteso come tale, ma anche un’opera per la città. Non è un’opera maestosa bensì una riqualificazione del luogo che prevede sicuramente l’abbattimento di quella parte dei volumi esistenti che ostruiscono la vista al mare. Quindi è previsto l’utilizzo delle superfici e di alcuni materiali che possono essere compatibili con l’ambiente, come ad esempio il legno, e inoltre l’illuminazione che crea un gioco di luci.
Infatti il progetto si chiama Mille Luci…
È stato denominato così appunto perché è costituito da mille lettere apposte su questo pavimento che costituisce una piazza su due livelli, ci sarà uno sfasamento tra i due livelli di circa 1,20 metri. Quindi la visibilità del mare non verrebbe a mancare e sarebbe un’opera sicuramente attrattiva, non solo per chi andrà a vedere il museo di Garibaldi (sempre se lì ci andrà un museo). Sarà anche un’opera aperta al mare.