confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà; riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli articoli 31 e 114 del Decreto legislativo 267/2000.
“In seguito all’approvazione del Decreto legge 135/2009 - dichiara l’Assessore Tumminello – che all’articolo 15 prevede la cessazione delle gestioni in house a partire dal 31 dicembre 2011, l’ amministrazione comunale intende scrivere nella carta costituzionale del Comune, che è lo statuto comunale, i principi secondo i quali l’acqua non può essere gestita dai privati, perché costituisce un bene comune pubblico e inalienabile”.