I fatti risalgono ai primi mesi di vita dell’amministrazione Tranchida: il neo sindaco, insediatosi nel mese di giugno, alle prese con un Comune ancora privo del bilancio di previsione, dopo l’emergenza idrica doveva “fare i conti” con l’emergenza rifiuti che, come si ricorderà, soprattutto nella fascia pedemontana della zona di Casa Santa, in quel periodo registrava una diffusa presenza abusiva di rifiuti ingombranti in diverse strade e vie della città.
Nonostante le enormi difficoltà derivanti dall’assenza del bilancio - e dunque senza le necessarie risorse per fronteggiare l’emergenza - Tranchida con grande determinazione si adoperava per salvaguardare l’igiene pubblica ed il decoro cittadino adottando diverse iniziative tra cui una ordinanza che prevedeva l’allocazione provvisoria e lo stipamento presso due scarrabili nei pressi dell’autoparco comunale di Rigaletta dei rifiuti ingombranti raccolti, impiegando nel servizio dipendenti e mezzi del Comune.
La vicenda, paradossalmente, ebbe un inatteso strascico politico in occasione di una vivace seduta del Consiglio comunale, in cui alcuni consiglieri in contrapposizione con il Sindaco avevano richiesto l’intervento del Comandante della stazione dei Carabinieri di Erice, presente in quella seduta consiliare, per fare luce sulla vicenda.
All’incredulo Sindaco Tranchida e, conseguentemente al responsabile dell’ufficio comunale incaricato dell’esecuzione dell’ordinanza, in poche parole venne immediatamente contestata addirittura una attività illecita di gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Stamani, il rappresentante della Procura della Repubblica aveva richiesto, per entrambi gli imputati, la pena di 6 mesi di arresto oltre a € 4.000,00 di ammenda.
Il Tribunale, accogliendo le tesi difensive – ampiamente documentate sulla circostanza e nel merito dei fatti – e quindi ripristinando la verità dei fatti e l’assoluta lecita operatività dell’azione al tempo posta in essere dal Sindaco Tranchida, stamani ha assolto entrambi gli imputati con la più ampia formula assolutoria, in quanto il fatto non sussiste. L’applicazione della piena formula assolutoria, vista la paradossale situazione venutasi a creare (un Sindaco che senza mezzi finanziari, con determinazione e lecitamente affronta e risolve il problema), era stata più volte sollecitata, in sede di dibattimento, dagli avvocati difensori, al fine di non lasciare ombra alcuna sulla liceità del comportamento tenuto dal Sindaco di Erice e dal funzionario preposto al servizio. Il Tribunale ha infine disposto il definitivo dissequestro dell’area e la restituzione della stessa al Comune.
Oltre alla soddisfazione per l’esito della vicenda il Sindaco Tranchida ha voluto ricordare che, proprio sull’area comunale in cui si sono verificati i fatti oggetto del processo l’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque aveva successivamente approvato il progetto che prevedeva la realizzazione di un Centro Comunale per la Raccolta Differenziata, segmento logistico-operativo del più ampio progetto di Raccolta Differenziata già operante nel territorio ericino ed in fase avanzata di ulteriori ed imminenti migliorie nel sevizio.