Lo affermano in una nota sindacale inviata ai vertici dell'azienda i lavoratori della sede regionale della Rai (giornalisti, impiegati, tecnici e operai) che esprimono "la loro preoccupazione e il loro forte dissenso verso il piano di tagli
al budget dell'azienda che ridimensionerebbe ulteriormente l'impegno e il ruolo di una sede strategica come quella siciliana". "Proprio alla vigilia dell'apertura dell'area di libero scambio nel bacino del Mediterraneo - prosegue la nota - si cancella una realtà sulla quale per ben 9 anni la Rai ha investito risorse, mezzi e professionalità. Tutto ciò si inserisce in una strategia che vede l'azienda privilegiare e rafforzare la produzione e gli investimenti nelle regioni settentrionali valorizzando anche le vocazioni di quelle a statuto speciale". Per i lavoratori della Rai siciliana "non si spiega quindi il contemporaneo depauperamento di una sede che ricade in una regione autonoma e che contribuisce in modo notevole alla produzione dei tg e di trasmissioni nazionali". I lavoratori, che hanno proclamato lo stato di agitazione, esprimono "forte preoccupazione anche in relazione alla delicata fase di ristrutturazione aziendale con il rischio crescente di esternalizzazione di una serie di servizi e con l'assenza totale di informazione sulla futura mission delle sede nel panorama nazionale"