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28/01/2010 05:12:05

Il Maggio Garilbaldino che fu e che (forse) sarà

Nel 2008 le celebrazioni sono costate circa 50.000 euro. Per il 150° anniversario dell’impresa garibaldina, stando a quanto dice il sindaco Carini, le somme investite dovranno essere ben diverse ed in misura maggiore. A novembre, ai microfoni de “Il Volatore” di RMC 101, il primo cittadino di Marsala annunciava la ripresa dei lavori per il completamento del Monumento ai Mille, riconvertito in “gabinetto pubblico” da più di vent’anni sul lungomare, dicendo che aveva chiesto alla Presidenza del Consiglio la cifra di 1 milione di euro per il completamento dell’opera e l’organizzazione del Maggio Garibaldino. Carini una risposta l’attendeva per la fine del 2009, ma ad oggi non si sa nulla. Per l’inaugurazione della stagione teatrale a Marsala Carini ha ripreso l’argomento dicendo che il monumento si farà (l’avevano detto anche un paio di suoi predecessori…). Si farà anche una regata, in parallelo alla “Garibaldi Tall Ships Regata 2010” trapanese, sulla via percorsa da Garibaldi e i Mille 150 anni prima dando a quest’ultima cadenza annuale a differenza della unicità della regata “strabica” trapanese. Trapani ha già messo da parte 400.000 euro per la sua regata già da un bel po’, a Marsala tutto si farà ma non si sa con quali e quanti soldi.
Siamo andati a sollevare un po’ di polvere fra gli archivi di stato sfogliando pagine vecchie mezzo secolo. Obiettivo: il Maggio Garibaldino del centenario dell’unità d’Italia. Il centenario coinvolse in maniera coesa tutta la nazione, dimostrazione di ciò è il Giro d’Italia che toccava tutte le tappe della missione garibaldina. La carovana di ciclisti sbarcò a Marsala il 25 maggio 1961, per la tappa con destinazione Palermo, non senza qualche problema, come scriveva il Corriere della Sera: ‹‹…Stamattina all’alba il “Cabo San Roque” si è fermato al largo di Marsala. È un porto dove possono approdare solo piccole navi. Nino Bixio con il “Lombardo” vi si inoltrò tanto da farlo interrare. Abbiamo visto Marsala come si presentò agli occhi dei Mille. Una striscia bianca fra mare e terra, poi si distinsero le case, i forti, la cupola metallica della cattedrale sulla quale Garibaldi salì per esplorare l’entroterra. Il nome di Marsala viene dall’arabo, vuol dire “porto di Dio”. Strade strette e lunghe si tagliano ad angolo retto, case bianche a un piano o due piene di balconi. Bambini, asinelli, uomini vestiti a nero curiosi come i bambini. Sbirciano dentro le macchine, salutano, porgono la mano, chiedono berretti e bandierine. Vento, polvere e archi di trionfo, frutti, rami d’arancio legati con nastri tricolore, ai balconi ragazze di cui le gambe non si possono vedere perché difese da una striscia di tela che copre la parte inferiore della ringhiera. In mezzo a gridi, applausi, fischi, strombettamenti da levare quella parte di cervello rimasta salva dal sole. Si parte all’una del pomeriggio – dopo uno sbarco reso laboriosissimo dal mare mosso – prendendo la strada che i Mille percorsero nella loro marcia su Palermo…››. Lo stesso giorno Gianni Cerri dalle colonne de La Gazzetta dello Sport descriveva in maniera più passionale e meno distaccata il calore, il colore riservato dai marsalesi ai ciclisti del Giro che a quei tempi, dopo il calcio, era lo sport per eccezione: ‹‹…Come entrammo nelle strade del centro, tutta Marsala eruppe in un’accoglienza che non scorderemo, campassimo cent’anni. Sul piccolo esercito del Giro cominciò a cadere una fitta pioggia di fiori, di manifestini colorati, di coriandoli, e le grida di simpatia e di affetto salirono alte nel cielo con tonalità così appassionanti ed ardenti da accendersi nel cuore e restarvi a lungo, finché altri fremiti e altre emozioni non si mescolano in noi, ché tutta questa giornata doveva essere un continuo succedersi di circostanze festose ed esaltanti. Già tutta una festa era la natura, nel grande scenario dorato dei colli, nello splendore dei vigneti, nella lontana, quasi vaporosa onda della montagna, il cui colore era lo stesso del sole. Poi c’era l’umile gente della campagna, di una terra che mai aveva veduto passare un Giro d’Italia e che doveva, più che vederlo, sentirlo nell’anima…››.
Tempi che furono, viene da dirsi. Ogni anno a Marsala, per il Maggio Garibaldino, qualcosa si fa (forse). In alternativa, raduno dinnanzi al non-monumento ai Mille per brindare con del buon Marsala. Per le bottiglie vuote e la spazzatura nessun problema: il non-monumento ai Mille ne ospita già una buona quantità.

 

Francesco Appari