Il consigliere condannato, eletto a fine maggio 2007 nella lista "Giovani e donne per Marsala - Lo Curto sindaco", è fratello dell'imprenditore edile Maurizio Vincenzo Errera, arrestato nell'ambito delle operazioni antimafia "Peronospera II e III" e condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere per estorsione, con l'aggravante di avere favorito Cosa Nostra.
Il caso Errera ha aperto di nuovo la questione delle zone grigie dei rapporti tra mafia e politica a Marsala. Le reazioni della politica alla condanna sono state molto lente. Sono stati i soli consiglieri Basile e Milazzo a tirare fuori la questione, seguiti poi a ruota dagli altri consiglieri dell'opposizione, ed è di ieri l'ultimo, tardivo, documento del Pd.
Il Sindaco Carini si è subito lavato le mani: "E' un consigliere, non un assessore" ha detto, incurante del fatto che Errera appartiene a quella corrente dell'Udc (Ferrantelli) che sostiene la sua Giunta ed esprime anche un assessore, Sammaritano.
Il Prefetto ha fatto sapere che la condanna in primo grado, pur per un reato così grave, non implica la decadenza automatica dal consiglio comunale. Dopo alcuni interventi, ieri ha finalmente parlato il protagonista della vicenda: "Non mi dimetto - ha detto - perchè sono sicuro della mia innocenza e so che verrò assolto in appello". E se Errera venisse condannato? "Mi dimetterò senza aspettare la Cassazione".