L'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro non celebrerà i funerali di Marianna e Chiara Pia Bellavia, le due sorelle di 14 e 4 anni morte sabato mattina in seguito al crollo della loro casa a Favara.La scelta è in polemica contro le istituzioni che non sarebbero state in grado di prevenire la tragedia. Già all'indomani dell'alluvione di Giampilieri, l'arcivescovo veva avvertito che non avrebbe celebrato i funerali di eventuali vittime di "disastri annunciati".
"Per i funerali, il mio posto sarà tra la gente di Favara", fa sapere in una nota. "Con loro pregherò per Marianna, per la piccola Chiara e per i loro genitori Giuseppe e Giuseppina e per il piccolo Giovanni". Per l'arcivescovo si tratta di un gesto di "solidarietà verso la famiglia Bellavia", oltre che di coerenza con quanto già affermato dopo l'alluvione di Messina.
In quell'occasione, infatti, l'arcivescovo aveva scritto al responsabile della Protezione Civile, Giudo Bertolaso, poche ma chiarissime parole: "Chiedo anche al Signore che non arrivi mai il momento di dovermi rifiutare di celebrare funerali 'previsti' o 'preannunciati', perché quel giorno, se mai dovesse arrivare, il mio posto - da agrigentino - sarà tra la nostra gente a pregare". Parole che, putroppo, si sono trasformate in realtà.
LE INDAGINI. La Procura di Agrigento ha costituito un pool di magistrati per coordinare le indagini sul crollo della palazzina di Favara in cui sono morte le sorelline Marianna e Chiara Pia e rimasti feriti un fratello (Giovanni) ed i genitori delle vittime. Ne fanno parte il procuratore capo Renato Di Natale, l'aggiunto Ignazio Fonzo ed i sostituti Lucia Brescia e Giacomo Forte.
L'inchiesta punta a verificare se sulla zona erano state emesse ordinanza di sgombero, sulla lista di assegnazione di alloggi popolari e su come mai le case dell'Iacp pronte siano in stato degrado e non siano state invece subito assegnate. C'è la sensazione che nelle prossime ore possano esserci sviluppi.
I primi avvisi di garanzia potrebbero essere emessi nei confronti del proprietario della palazzina crollata; del sindaco Domenico Russello, in quanto responsabile della sicurezza pubblica e dei vertici dell'Ufficio tecnico comunale. Sono queste le persone che, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari, potrebbero ricevere nel registro degli indagati come un atto dovuto.
ESCE DAL CARCERE E TROVERA' LA CASA INACCESSIBILE. Fra le diciannove persone, in tutto sette famiglie, raggiunte da un'ordinanza di sgombero dalle loro case di via del Carmine e via Umberto c'è anche un detenuto, Vincenzo Crapa, che proprio domani uscirà dal carcere di Agrigento.
L'uomo troverà così transennata ed inaccessibile la sua residenza di vicolo della Musica, all'angolo con via del Carmine, dove sabato è crollata la palazzina. Anche per lui, l'Amministrazione comunale ha già predisposto un ricovero temporaneo nell'Istituto delle suore del Boccone del povero.
SOLIDARIETA' A 360 GRADI. Intanto è partita una gara di solidarietà in favore dei coniug Bellavia. L'ex consigliere comunale, Giuseppe Rizzuto, impiegato al Provveditorato di Agrigento e componente dell'associazione di volontariato San Vincenzo ha messo a disposizione della famiglia Bellavia la sua villetta estiva, una casa arredata e attrezzata di tutto punto e al momento disabitata.
Gli impiegati dell'ufficio tecnico comunale di Favara hanno deciso di devolvere alla famiglia Bellavia tutte le ore di lavoro straordinario effettuato a partire da sabato mattina.
Il sindaco, Domenico Russello, dopo aver devoluto 5mila euro alla famiglia, oltre alle spese per i funerali di Marianna e Chiara Pia che verranno sostenute dal Comune, ha aperto questa mattina un conto corrente bancario dove le associazioni di volontariato e i cittadini che vogliono aiutare economicamente Giuseppina Bello, Giuseppe Bellavia e il loro unico figlio sopravvissuto, Giovanni, potranno fare le offerte.