La chiesa è gremita, un migliaio le persone fuori, nonostante una pioggia insistente. Le esequie, come richiesto dalla famiglia, sono state celebrate in forma privata. Prima dell'inizio della cerimonia funebre una ragazza, familiare delle due vittime, ha accusato un leggero malore. I genitori di Marianna e Chiara Pia si trovano davanti alle bare. La cerimonia funebre è officiata dall'arciprete don Mimmo Zambito che ha vietato l'ingresso in chiesta di fotografi e cineoperatori. L'arcivescovo Francesco Montenegro che lunedì ha annunciato che non avrebbe celebrato i funerali per una «tragedia annunciata» è all'interno della chiesa, fisicamente vicino ai familiari e alla comunità, e non ha voluto fare alcuna dichiarazione. «Favara è un luogo generoso ma disgraziato. A chi ha il potere chiediamo di guardare in basso, a chi nel popolo fa una fatica incredibile anche se con estrema dignità, alla famiglia Bellavia chiediamo di guardare in alto, a Cristo crocifisso»: queste le parole pronunciate dall'arcip
rete di Favara, don Mimmo Zambito nella sua omelia davanti alle centinaia di persone che affollano la Chiesa Madre.
IL SINDACO -Ai funerali ha partecipato anche il sindaco di Favara, Domenico Russello. «Sono stato ingiustamente additato come l'unico responsabile di questa tragedia, ma io sono sindaco solo da due anni e mezzo e ho fatto quello che dovevo fare. Ho la coscienza pulita» si difende il primo cittadino, un penalista, prima di entrare nella Chiesa Madre. «Il procuratore di Agrigento Renato Di Natale - ha aggiunto il sindaco - ha detto che non ci sono al momento indagati, l'iscrizione nel registro non è un atto dovuto, non si fa automaticamente ma solo a seguito dell'acquisizione dei primi elementi indiziari. Mi possono insegnare a fare il sindaco ma non l'avvocato penalista, conosco bene le procedure e so che chi ha responsabilità in questa storia verrà chiamato a pagare».
«PER IL GENIO CIVILE LA PALAZZINA ERA SICURA» - «C'è un accertamento eseguito dal genio civile negli anni passati secondo cui lo stabile era sicuro. Questo è l'unico dato che ad oggi ci risulta» ha aggiunto il sindaco parlando della palazzina crollata sabato. «Abbiamo visto le foto della palazzina prima del crollo, sopra c'era una aggiunta posticcia di una sopraelevazione probabilmente abusiva, con una copertura in cemento armato che forse ha avuto l'effetto di schiacciare lo stabile». Rispondendo ai giornalisti sui 56 alloggi popolari ultimati negli anni scorsi ma non ancora assegnati e intanto distrutti e vandalizzati, il sindaco ha osservato: «È scandaloso che siano stati distrutti, ma io sono qui dal 2007 e non spetta a me indicare le responsabilità. Da pubblico amministratore devo dare conto del mio operato ed io per primo in campagna elettorale gridai allo scandalo delle case popolari». Russello ha ribadito, inoltre, che «non c'era un'ordinanza di sgombero della palazzina e per quel che mi risulta non c'era stata neppure negli anni precedenti; proprio questo mi fa arrabbiare, perché vengo additato come l'unico responsabile mentre io non ho alcuna colpa».