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23/01/2010 10:07:21

Cuffaro condannato a sette anni: ha favorito Cosa Nostra. "Lascio ogni incarico nell'Udc". Arrestato Aiello

Aiello, accusato di associazione di tipo mafioso, concorso continuato nell'introduzione abusiva in sistemi informatici, con l'aggravante di avere agevolato l'attivita' dell'associazione mafiosa, concorso nella rivelazione di notizie coperte da segreto istruttorio, corruzione continuata, concorso in truffa aggravata e continuata, e' stato condannato alla pena di 15 e mesi 6 di reclusione, un anno e mezzo in piu' rispetto alla sentenza di primo grado. Contestualmente l'imputato e' stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.

 

La stessa Corte d'Appello, su richiesta della locale Procura Generale, ha emesso un'ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, riconoscendone la "pericolosita' sociale del soggetto ed il pericolo di fuga", che e' stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo. L'arrestato, e' stato associato presso la locale Casa Circondariale ''Pagliarelli'' a disposizione dell'Autorita' Giudiziaria

15,00 - “Questa condanna deve essere da stimolo alla politica tutta, affinchè i partiti possano guardarsi dentro per recidere quel rapporto mafia-politica, che ha garantito a Cosa nostra di perpetuarsi fino ad oggi, assicurandole consenso e risorse”. Con queste parole il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, commenta la sentenza di condanna in secondo grado dell’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro.

“Adesso – aggiunge Lumia – è necessario combattere questo sistema di intermediazione burocratico-clientelare e affaristico-mafioso, che uccide la buona politica, la speranza di tanti cittadini onesti e le potenzialità di interi territori di spiccare il volo nel segno della legalità e dello sviluppo”.
 

12,45  - “7 anni non sono tanti, solo che se tale condanna viene data ad un cittadino normale la sconta, se invece a subirla è un politico che conta allora sarà un’occasione in più per la scalata ai vertici del potere”. E’ quanto dichiara Rosario Crocetta, eurodeputato del Partito Democratico, commentando la sentenza del processo “TALPE DDA” che ha portato alla condanna dell’ex Presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro con l’aggravante di aver agevolato Cosa Nostra.
“Cuffaro era Presidente della Regione Sicilia e dopo essere stato condannato è diventato Senatore. Adesso mi aspetto che diventi almeno Parlamentare europeo.
Tutto questo mentre in Italia si continua sempre a parlare di immunità o meglio di impunità della classe politica rispetto a reati che nulla hanno a che fare con la politica.
E’ giusto tutelare i politici nell’esercizio del proprio ruolo, ma sicuramente non lo è più quando compiono reati che possono essere considerati comuni, in questo caso con l’aggravante di aver favorito singoli mafiosi. Spero tanto che questo messaggio, che riguarda l’esito del processo – continua Crocetta - serva ad aprire ancora di più gli occhi ai tanti siciliani e italiani che in buona fede continuano a credere in una certa classe dirigente e che si abbia quel rinnovamento morale che il Paese deve avere.
Il mondo e l’Europa ci guardano – conclude l’eurodeputato - e la politica dovrebbe essere capace di dare messaggi chiari e forti. La presa di distanza netta nei confronti di quella politica che non sa tutelare gli interessi generali”.

 12,15 - "Da quanto emerge dal dispositivo le nostre richieste sono state tutte accolte". E' il commento del Pg Daniela Giglio, che ha sostenuto l'accusa al processo di secondo grado alle "talpe alla Dda" che vedeva imputati, tra gli altri, l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato Cosa nostra.

"La corte - ha aggiunto - ha rivalutato il materiale processuale con una meditazione ulteriore che è poi l'essenza del processo di secondo grado"

11,15  - “L’avevo già detto e lo ripeto rispetterò la sentenza con grande serenità, anche se sento dentro la pesantezza, perché non sono mafioso. Questo modificherà il mio percorso politico”. Le prime parole di Totò Cuffaro.