A denunciarli era stato il sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, secondo cui l'emittente avrebbe preteso il rinnovo di una convenzione tra Comune e televisione, pena l'adozione di una linea editoriale ostile. Per Massimo
Marino, la richiesta di un milione di euro come risarcimento, avanzata contestualmente dal sindaco Fazio "era un modo per rovinare me ed anche Telesud".
"Rispetto la decisione del giudice, com'é giusto che sia. Mi preme precisare solamente che l'assoluzione, ad una veloce lettura delle motivazioni contestuali alla sentenza, sarebbe intervenuta in quanto non è stata raggiunta la prova sufficiente ad accertare senza alcun dubbio l'ipotesi di reato contestata, cosa obiettivamente non semplice in un contesto generale complesso come quello della nostra città". Il sindaco di Trapani Girolamo Fazioe commenta così la sentenza che oggi ha assolto il presidente ed il direttore responsabile di Telesud. "In ogni processo, del resto - aggiunge - occorre distinguere la verità processuale dalla verità assoluta, che può non emergere. Non posso che ribadire che non mi farò mai condizionare da niente e da nessuno".
"L'assoluzione del collega Rocco Giacomazzi, direttore di Tele Sud, e dell'editore Massimo Marino, accusati di tentata estorsione dal sindaco Mimmo Fazio per una vicenda legata al mancato rinnovo della convenzione tra il comune e l'emittente, rende giustizia di una vicenda che l'associazione provinciale della Stampa ha seguito con una certa preoccupazione". Il segretario provinciale dell'Assostampa di Trapani, Mariza D'Anna, commenta così la sentenza del Gip che ha assolto giornalista ed editore di Tele Sud accusati di tentata estorsione dal sindaco Mimmo Fazio. "La richiesta di un milione di euro come risarcimento del danno che il sindaco aveva invocato - aggiunge - più che un indennizzo era apparsa come una forma di intimidazione nei confronti della stampa". "Non è questo l'unico caso che si è registrato in città - ricorda D'Anna - a testimonianza di quanto sia pesante il clima in cui i giornalisti operano anche nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Auspichiamo che nel futuro non siano necessarie le sentenze della magistratura per ristabilire i limiti del diritto di cronaca e di critica".