Il fondatore di Nuova Sicilia è imputato di corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. Il pubblico ministero, Andrea Tarondo, ha chiesto 8 anni di reclusione. I difensori, gli avvocati Vito Galluffo e Nino Mormino, hanno invocato l’assoluzione perché ritengono che le accuse, mosse dal dichiarante Antonino Birrittella, non siano state provate. La sentenza è prevista per oggi.
"Nessun tintinnio di manette", ha detto nell'ultima udienza ieri il pubblico ministero Andrea Tarondo, replicando ai difensori dell'ex assessore regionale Bartolo Pellegrino. "Tutte le dichiarazioni sono state ottenute attraverso regolari interrogatori". Ad evocare il tintinnio di manette era stato l'avvocato Vito Galluffo che, nel corso della sua arringa, si era scagliato contro gli accusatori dell'ex assessore.Il pubblico ministero Andrea Tarondo, nel corso della sua replica, ha ribadito la colpevolezza degli imputati e ne ha chiesto la condanna. Pronta la replica dei difensori che hanno invece ribadito l'inattendibilità dell'imprenditore Antonino Birrittella, principale accusatore dell'ex assessore.