Il processo si celebra in abbreviato davanti al gup Daniela Troja e nasce da un’indagine sul coinvolgimento della cosca mafiosa di Mazara del Vallo (Trapani) nella realizzazione di impianti eolici nel trapanese. La condanna più alta (10 a
nni e 4 mesi) è stata sollecitata per Giovan Battista Agate, fratello dello storico capomafia Mariano; otto anni e quattro mesi la condanna chiesta per l’imprenditore Antonino Cuttone, quattro per Vito Martino, ex consigliere comunale di Forza Italia, due e sei mesi per l’imprenditore trentino Luigi Franzinelli e Antonio Acquara, titolare della società Sudwind e otto e quattro mesi per Giuseppe Sucameli, ex architetto del Comune di Mazara, ritenuto dagli inquirenti il braccio destro di Mariano Agate.