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11/12/2009 05:05:08

Alla Regione Lombardo lavora per una nuova maggioranza

 

 

Il documento è passato con 34 voti a favore (Mpa, Pdl Sicilia e il neo rutelliano Mario Bonomo) nove contrari, quelli dell'Udc, e nove astenuti (i deputati del Pd) su 52 presenti. La scelta del Pd ha garantito il numero legale, dopo che i deputati del Pdl avevanars.jpgo lasciato sala d'Ercole."Con questo voto a favore del mio governo si conclude la verifica di governo - ha detto Lombardo al termine della seduta - lavoreremo senza odio e rancore".

 

"Qualche giorno prima della scadenza del 31 dicembre che vedrà in vigore la riforma dei dipartimenti - ha aggiunto - formeremo una nuova giunta. Vi sarà una convergenza sul programma di governo che realizzeremo nella chiarezza". Lombardo ha auspicato nel suo discorso dopo la "dissoluzione della vecchia maggioranza, la formazione di una grande alleanza sociale per avviare le riforme che servono alla Sicilia". Sono adesso in corso le trattative per verificare come si concretizzerà il dialogo aperto con il Partito Democratico. Per il segretario del Pd Giuseppe Lupo "sono arrivate da Lombardo parole dure contro la sua ex maggioranza e contro le politiche antimeridionali del governo Berlusconi. Valuteremo i fatti che ne seguiranno".

 

Secondo indiscrezioni il partito di Bersani dovrebbe garantire l'appoggio esterno al Governatore. Nel nuovo esecutivo due posti andrebbero a tecnici graditi al Partito democratico che però, ufficialmente, resterà fuori dalla giunta. "A questo punto usciamo dal governo", ha detto il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini. In giunta sono due gli assessori che fanno riferimento ai cosidetti lealisti dell'area Alfano-Schifani cioé Mario Milone e Nino Beninati (nonostante quest'ultimo ieri sera abbia votato a favore dell'ordine del giorno di sostegno a Lombardo). Nella nuova compagine dovrebbe restare fuori anche Gaetano Armao, avvocato amministrativista, accusato da Pd e Pdl di conflitto d'interessi e ormai rimasto senza deleghe.

 

Scuote la testa Castiglione: "Con l' Mpa ci eravamo incontrati, fissato i punti del programma e stabilito le priorità per il rilancio dell'azione di governo, invece... Del discorso di Lombardo ci sono cose che condividiamo ma altre che ci lasciano perplessi". Intanto il governatore "sarà presente oggi a Roma - informa l'ufficio stampa della presidenza - al funerale di Gabriele De Rosa".

 

'Lombardo da oggi puo' contare su una compatta e larga inoranza. Forse non gli bastera' per affrontare le riforme e per dare un buon governo alla Sicilia ma sara' sufficiente per tenerlo incollato alla poltrona'. Lo afferma Saverio Romano, responsabile nazionale organizzazione Udc e segretario del partito in Sicilia.

 

"Prendiamo atto, per la seconda volta in poche settimane, che il governo regionale non è supportato da una maggioranza politica né da una maggioranza numerica, che dovrebbero essere presupposti indispensabili per il raggiungimento di quelle riforme cui miriamo e delle quali la Sicilia ha un effettivo e urgente bisogno". Lo affermano i deputati del Pdl, Nino Bosco e Vincenzo Vinciullo, all'indomani dell'approvazione in aula di un ordine del giorno del Pdl-Sicilia e dell'Mpa che chiede al governatore Raffaele Lombardo di "andare avanti" . Il documento è passato con l'astensione del Pd. "Nell'interesse collettivo, sarebbe venuto il momento che il presidente Lombardo - aggiungono - ci comunicasse con chi realmente ha deciso di stare!".

 

"Il voto  all'Ars è stato un momento di grande chiarezza: non si può essere alleati e remare contro allo stesso tempo. Una maggioranza si è dissolta e adesso è il momento di cominciare a costruire il futuro con chi ci sta, attorno a un programma per rilanciare la Sicilia". Lo afferma il senatore del Movimento per le autonomie, Giovanni Pistorio. "Il nuovo governo Lombardo nascerà il prossimo anno - spiega l'esponente del Mpa - anche perché entreranno in vigore le nuove regole sulla giunta regionale e sulla razionalizzazione degli assessorati. Lo faremo con chi approverà il programma, e le alleanze saranno costruite attorno a esso".

 

"Con le sue dichiarazioni il presidente Lombardo ha sancito la fine della maggioranza che lo ha eletto e con la quale ha governato". Lo dice, Giacomo Di Benedetto, deputato regionale del Partito Democratico. "Appare impacciato - aggiunge - il riconoscimento fatto al Pd per il ruolo determinante svolto in favore dell'approvazione delle seppur timide riforme fatte dal parlamento. Mi sarei aspettato una critica più diretta al Governo Berlusconi che invece non viene chiamato con il proprio nome ma definito semplicemente 'contesto politico-economico nazionale'. Lombardo teme forse di dover trarre le logiche conseguenze dal giudizio espresso sul Governo nazionale?. Questi non sono più tempi di 'botte piena e moglie ubriaca''. "Se l'appello ai gruppi parlamentari, come pare, è rivolto in modo particolare al Pd, - conclude il parlamentare - Lombardo sappia che il nostro è espressione di un partito che pretende chiarezza negli schieramenti, nei programmi, discontinuità nei metodi di governo e soprattutto che non accetta veti da nessun Micciché di turno".

 

"Credo, che per il bene di tutti, sia ineludibile e necessario svelenire il clima, che oggi regna all'interno di un agone politico confuso e distante dagli interessi dei siciliani". Lo dice il deputato regionale Alberto Campagna (Pdl) sulla crisi politica alla Regione. "Sono convinto che si tratti soltanto di contrapposizioni personali e non di divergenze politiche, tali da far saltare l'alleanza che ha eletto il Presidente della Regione ed il suo programma politico. E' necessario - aggiunge -ricomporre il quadro politico che veda la presenza, al governo della Regione, del cartello elettorale originario formato da Pdl, Udc ed Mpa". "Se tale ipotesi risultasse non praticabile si avvii, sin da subito, un governo tecnico, per il tempo necessario a ricostituire il quadro politico naturale". "Questa proposta, se accolta, avrà il mio totale ed incondizionato sostegno. Nel caso in cui, anche, questo tentativo non dovesse essere risolutivo - conclude - a questo punto, non rimarrebbe, a mio avviso, alcuna alternativa se non quella di ritornare al voto".
 

ROSY BINDI. Il Pd non ha alcuna intenzione di sostenere la giunta regionale in Sicilia. Lo ha confermato la presidente del Pd Rosy Bindi che in un'intervista al "Riformista" parla anche del governo Lombardo e della crisi amministrativa nell'isola.

"Stiamo attenti alla questione siciliana -avverte Bindi- non so altri, io di certo non ho intenzione di alzarmi la mattina aprire i giornali e vedere Micciche' che detta la linea al mio partito". Allo stato, non c'e' alcuna possibilita' di un avvicinamento, a meno che il presidente della regione non azzeri la precedente maggioranza e cambi radicalmente il quadro della alleanze.

"Lombardo -aggiunge la presidente del Pd- deve prima rompere con tutta la destra, Micciche' e Dell'Utri compresi. Poi, nel caso, ne riparliamo. Sia chiaro, il Pd non ha intenzione di raggiungere il governo con le scorciatoie, neppure in Sicilia.

 



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