Mandare a «chiamare» anche politici, come il sindaco Iovino secondo l’atto di accusa. Suo intermediario il nipote, Salvatore Fiordimondo che assieme alla sorella, Caterina ha chiesto il patteggiamento, e per loro il gup
ha rinviato l’udienza al 29 gennaio. Nella stessa data patteggerà anche Nicola Coppola, che non è altro che la sorella di «don» Masino. Resta in sospeso la decisione per un altro indagato, Salvatore Pirrone, per lui il gup ha deciso lo stralcio a causa del fatto che non c’era il suo difensore.
Il blitz scaturì da una indagine condotta da Polizia (Squadra Mobile) e Guardia di Finanza, fu messo in luce un crocevia di affari tra le cosche mafiose trapanesi, la politica e l’imprenditoria. Le intercettazioni, compiute anche in carcere, dove è detenuto il principale degli imputati, Tommaso Coppola, rivelarono come lo stesso riusciva a violare la cella per inviare all’esterno ordini e direttive, anche per mettere le mani sui finanziamenti pubblici per la costruzione di impianti come il resort «Residence Xiare».
Secondo l’atto di accusa formulato nei confronti del sindaco Iovino, Coppola a lui, attraverso il nipote Salvatore Fiordimondo, si sarebbe rivolto perchè questi a sua volta contattasse l’allora sottosegretario all’Interno, sen. D’Alì, per avere favorita una delle sue società sequestrate. Fiordimondo interrogato dopo l’arresto ha confermato la circostanza, ma ha parlato solo di avere discusso di questo con Iovino che a sua volta gli portò una risposta che gli fece dire allo zio in carcere che «tutto era a posto ma bisognava aspettare che le acque si calmassero». Iovino nega ogni cosa, di avere parlato con Fiordimondo e col sen. D’Alì.D'Alì ai tempi dell'esplodere dell'indagine negò pure lui ogni intervento.