Nella delibera predisposta dall’Ufficio Legale del Comune, approvata ieri pomeriggio dalla giunta, si rileva come gli indagati (Tommaso Coppola, Caterina Fiordimondo, Onofrio Salvatore Fiordimondo, Francesco Maggio, Salvatore Pirrone, Vito Virgilio, Giovanni La Sala, Vito Cardella, Vito Gerbino, Nicola Coppola, Francesco Mineo, Giuseppe La Sala) siano accusati di: “avere a vario titolo ed in concorso fra loro, agevolato in qualche modo l’attività dell’associazione di tipo mafioso “Cosa Nostra” nel territorio di Valderice” mentre lo stesso sindaco estraneo alla contestata associazione mafiosa è indagato per il solo reato di favoreggiamento personale ex art.378 Cp, commesso il 15 gennaio 2009, nel corso del verbale di sommarie informazioni. Accusa contestata per aver negato circostanze «assunte dagli inquirenti come vere – ha più volte affermato Iovino – e da me, invece, negate poiché non sono mai stato latore di alcun messaggio nell’interesse del Coppola presso chicchessia».
La delibera è stata adottata, vi si legge, “per tutelare l’immagine e le ragioni del Comune”, “così come fatto in altri analoghi procedimenti”, “ancorché non individuato (il comune di Valderice) come persona offesa ed ancorché lo stesso sindaco, con proprio rammarico, vi figuri tra gli imputati”.
Alla delibera è stata data immediata esecutività.
Il sindaco Iovino per “le evidenti ragioni di opportunità e di conflitto di interessi” non ha preso parte alla votazione della giunta “pur condividendo appieno l’atto deliberativo”.
Per le stesse ragioni di opportunità ed incompatibilità tutte le procedure che afferiscono alla costituzione di parte civile ed al procedimento “Cosa Nostra Resort” saranno poste in essere dal vice sindaco Giuseppe Navetta.
Ed ancora, allo stesso modo, il vicesindaco Navetta si farà carico di richiedere l’accesso al fondo di rotazione per le vittime della mafia in relazione a due sentenze già emesse dai giudici (contro Vincenzo Mannina – GUP di Palermo; contro Michele Martines e Francesco Virga – Tribunale Penale di Trapani) per procedimenti in cui il Comune s’è già costituito parte civile.