In particolare l’attenzione del procuratore nisseno Sergio Lari, degli aggiunti Domenico Gozzo e Amedeo Bertone e dei sostituti Nicoḷ Marino, Luciani e Giovani Di Leo, si è soffermata sui riferimenti fatti a un senatore con il quale Provenzano avrebbe avuto una interlocuzione diretta per ottenere qualcosa che potrebbe avere riferimento a una amnistia: i magistrati hanno cercato di datare ciascuno dei tre bigliettini consegnati da Ciancimino junior e di ricostruire l’identità del senatore, di cui Massimo Ciancimino non ha comunque la certezza as
soluta. Il figlio dell’ex sindaco ha anche parlato di investimenti immobiliari, che sarebbero avvenuti negli anni Settanta e Ottanta da parte di imprenditori palermitani poi coinvolti in inchieste di mafia: tra questi ci sarebbe anche Antonino Buscemi, fratello del boss di Passo di Rigano Salvatore, morto alcuni anni fa mentre stava scontando una condanna.