Tutti i reperti sono stati sequestrati e messi a disposizione degli studiosi della soprintendenza; il privato detentore, sprovvisto di idonea documentazione sulla legittima provenienza e sul possesso dei beni archeologici, è stato denunciato per ricettazione, in quanto detentore di reperti verosimilmente provenienti da scavi clandestini.
Nel secondo caso, in casa del padre di un imprenditore di 27 anni, completamente sconosciuto al fisco, la Guardia di finanza di Marsala ha trovato reperti archeologici di epoca romana. Nell’abitazione dell'imprenditore, che opera nel settore manifatturiero dei tendaggi e delle tappezzerie, sono state trovate, inoltre, armi e droga. L’uomo è stato denunciato per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, omessa denuncia di materiali esplodenti, omessa custodia di armi, ricettazione e illecito possesso di beni culturali. I militari hanno sequestrato 10 grammi circa di marijuana e 0,90 di cocaina, due piantine di canapa indiana, un fucile calibro 9, anfore e ampolla in terracotta integre e con parti mancanti, tutte di presumibile provenienza punica e romana e databili tra il VII ed il I secolo a.C.
L’attività investigativa rivelava gravi indizi di violazioni fiscali tali da richiedere alla locale Autorità Giudiziaria, l’autorizzazione ad effettuare un accesso domiciliare ai fini fiscali finalizzato a reperire libri, scritture contabili e documentazione extracontabile nonchè ad eseguire ogni rilevamento utile ai fini dell’attività ispettiva in argomento.
Presso il domicilio di C.A.S. di soli 27 anni , sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro:
- 10 grammi di “marijuana” confezionata in più dosi di diverso stato di essiccazione, ben occultata all’interno dell’auto e presso l’abitazione, nonchè grammi 0,90 circa di sostanza stupefacente del tipo “Cocaina” oltre a due piccole piantine di canapa indiana coltivate in una apposita serra di modestissime dimensioni;
- n. 1 “Fucile ad un colpo cal. 9 mm. marca "Manu-Arm”, illegittimamente detenuto.
L’ attività operativa è stata poi estesa, con l’esecuzione di una perquisizione locale presso il domicilio dei familiari, soprattutto al fine di accertare la provenienza dell’arma da fuoco rinvenuta.
La perquisizione locale permetteva di rinvenire altresì:
- nr. 1 anfora in terracotta completa di manici - lunghezza cm 107 - circonferenza cm 102;
- nr. 1 collo d’anfora in terracotta, completo di manici;
- nr. 1 collo d’anfora in terracotta, sprovvisto di manici;
- nr. 1 ampolla in terracotta – lunghezza cm. 17 completa di manici;
- nr. 1 ampolla in terracotta – lunghezza cm. 13 dotata di un solo manico e il collo rotto;
- nr. 1 ampolla in terracotta – lunghezza cm.11 sprovvista di manici e il collo rotto;