Assenti sia il sindaco Renzo Carini, che il presidente del Cda della stessa Ipab, Giuseppe Bellafiore, diversi consiglieri comunali sono intervenuti sull'argomento. E dal dibattito è emerso che il deficit della Casa di riposo ammonta ad oltre 700
mila euro. Un debito enorme (come abbiamo scritto tempo fa) alla base del quale c'è sia l'aumento dei costi di gestione, che la riduzione dei finanziamenti regionali.
Tra le ipotesi fatte per evitare il tracollo, anche la fusione con l'Opera Pia ''Maria Antonietta Catalano Galfano'', mentre è già stata avanzata ad una banca la richiesta di un mutuo per ottenere la liquidità necessaria a tamponare le principali falle.
Attualmente, il Comune contribuisce con il pagamento delle rette di oltre una ventina di anziani. Dal 2007, intanto, il numero degli ospiti della struttura di via De Gasperi si è notevolmente ridotto. Intanto, sono numerosi i contenziosi con i dipendenti ai quali non sono stati pagati alcuni mesi di stipendio. E sempre per mancanza di liquidità, dal 2008 non è stato più assunto personale con contratti trimestrali. Di converso, sono stati esternalizzati alcuni servizi facendo ricorso ad associazioni onlus.