Tre motovedette della capitaneria
di porto hanno effettuato le operazioni di trasbordo, rese difficoltose dalle condizioni del mare che, nella zona, è forza quattro con vento di venti nodi. Al fianco del natante di 17 metri, per proteggerlo dalle difficile condizioni meteo, anche la petroliera "Antignano" del compartimento marittimo di Livorno, che era stata inviata sin da subito sul posto dell'avvistamento dalla Capitaneria di porto, e che si è messa a breve distanza dalla carretta del mare rifornendola costantemente di viveri e acqua.
L'odissea è terminata alle 17.45 circa, quando i 224 migranti, tra i quali 46 donne di cui 4 in stato di gravidanza e 29 bambini, sono stati fatti sbarcare a Pozzallo, in provincia di Ragusa. La zona dell'attracco è stata isolata dalle forze dell'ordine per consentire lo sbarco e l'assistenza. A quel punto la drammatica scoperta: a bordo il corpo di un uomo privo di vita. Lo ha riferito la Capitaneria di porto di Catania.
"Ci auguriamo che quanto prima si ponga fine a questa odissea", aveva detto la portavoce in Italia dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, Laura Boldrini. "In questi giorni c'è stata molta confusione su competenze e responsabilità. Come dire che la storia purtroppo si ripete e i ping pong di responsabilità continuano. Ora la cosa più importante è che le operazioni di soccorso vadano a buon fine - ha concluso Boldrini - e che queste persone possano toccare terra ed essere assistite".