Massimo Grillo ha sostanzialmente confermato, ieri, davanti ai giudici della Corte d'appello di Palermo chiamati a giudicare l'ex ass
essore regionale alla Presidenza, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, quanto già dichiarato in precedenza.
Grillo conferma, dunque, a differenza di quanto fatto dallo stesso Pino Galfano, il medico che il centrodestra marsalese candidò a sindaco nell'autunno del 2001. Galfano nell'udienza dello scorso 12 giugno ha ribadito i «non ricordo» del processo di primo grado.
Un dietro-front fatto dopo avere confermato le dichiarazioni di Grillo, a seguito delle quali Costa aveva citato il medico in giudizio civile chiedendo un risarcimento del danno.
«Mi sono sbagliato - ribadì il 12 giugno Galfano - non ho mai visto l'onorevole David Costa in auto assieme a Natale Bonafede».
Costa, per il quale, in primo grado, i pubblici ministeri Massimo Russo e Roberto Piscitello avevano chiesto la condanna a 5 anni di carcere, più la misura del divieto di soggiorno per un in provincia di Trapani, fu invece assolto dal gup di Palermo Antonella Pappalardo il 19 dicembre del 2006.
A difendere il politico marsalese sono gli avvocati Stefano Pellegrino, Miglio e Sbacchi, che hanno già depositato la sentenza definitiva di assoluzione di Davide Angelo Mannirà, che secondo l'accusa sarebbe stato il trait d'union tra Costa e Cosa Nostra.