L’armonia dello spazio e del tempo raccontati attraverso tele e creazioni monocromatiche, in cui l’esplorazione di un unico colore diventa espressione di un periodo storico di transizione. Il viaggio nell’Italia dal dopoguerra agli anni Settanta pr
ende il via con Lucio Fontana, fondatore del “movimento spaziale”, le cui tele sono caratterizzate da tagli e buchi per dare concretezza allo spazio in?nito; prosegue con gli Achromes di Piero Manzoni, continua con Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Paolo Scheggi, e ancora, tra gli altri, con la ricerca di materiali inediti operata da Alberto Burri. In Italia, la grande stagione del Monocromo, praticata da alcuni tra i maggiori artisti del tempo, è legata alla nuova ?sionomia del paese ricostruito nei decenni del dopoguerra. Il colore unico rappresenta un’esigenza per confrontarsi con la tecnologia e con il pensiero scienti?co del tempo. Il bilancio della mostra, intanto, a pochi giorni dalla chiusura, è di grande soddisfazione per gli organizzatori, che hanno visto confluire all'Ente tantissimi visitatori giunti da ogni parte d’Italia, che hanno prenotato in largo anticipo la loro visita, ma anche i critici d’arte e la stampa nazionale, che hanno permesso l’inserimento di questo appuntamento, unico nel suo genere, in tanti circuiti di prestigio. Un bilancio quindi sicuramente positivo, con più di 600 biglietti staccati, registrando il picco dei visitatori durante il mese di agosto. Durante tutto il mese di settembre, invece, si è registrata la visita di molte scolaresche, accompagnate dai loro insegnanti di storia dell’arte, che in orari curriculari hanno fatto all'Ente l’ora di lezione in programma. Tra le visite da annoverare, sicuramente quella della vedova di Consagra, venuta a Marsala nel giorno dell’inaugurazione della mostra, dimostrando ampio interesse per la qualità del prodotto espositivo realizzato.
Jana Cardinale