zioni di vita e, soprattutto, libertà:
"Questa rivolta - l'ennesima, all'interno del campo di internamento trapanese - si inserisce a pieno titolo nel lungo elenco di proteste scoppiate negli ultimi mesi in moltissimi centri di detenzione in tutta Italia: da Torino a Milano, da Gradisca d'Isonzo a Bari, da
Modena a Lamezia Terme a Roma, gli immigrati hanno dimostrato una crescente consapevolezza e un'irriducibile volontà di lottare contro il pacchetto sicurezza, l'allungamento della permanenza nei centri fino a 6 mesi, il razzismo di stato. Così come in altri centri, gli immigrati rinchiusi a Trapani questa volta sono saliti sul tetto della struttura: per farsi vedere, per uscire dall'invisibilità in cui le autorità vorrebbero relegarli.
In un territorio in cui si blatera di integrazione solo mentre ci si ingozza di cuscus, l'ultima rivolta nel "Serraino Vulpitta" riporta concretamente alla brutale realtà: questa è una città di frontiera segnata dalla vergognosa presenza di un centro di detenzione per immigrati, un posto dove i dannati della Terra vengono rinchiusi solo perché non hanno le carte in regola".