D'Alì, a proposito di un ipotetico conflitto di competenze tra Governo e Regioni per l'utilizzo dei fondi Fas ha affermato che è “errata la polemica sull'attribuzione delle competenze, che sono di tutte le istituzioni e di tutte le classi politiche, così co
me mi sembra assolutamente sbagliato sostenere che si risolve il problema con una delibera di assegnazione ad una Regione piuttosto che ad un'altra di cifre delle quali non conosciamo neanche la destinazione”.
D'Alì ha invece auspicato da parte del Governo una “programmazione generale” attraverso gli accordi di programma, “intese tra il livello nazionale che eroga le somme e il livello regionale che fa la proposta di utilizzo: insieme si decide come utilizzarli”. “Un'azione complessiva interistituzionale” l'ha definita d'Alì senza dimenticare però, a proposito di denunciati ritardi nella definizione dell'agenda 2007-2013 “che il Governo ha il dovere di porsi come sostituto di chi non svolge i propri compiti. I fondi europei sono dell'Europa e all'Europa arrivano dalle contribuzioni delle Nazioni. Non sono il diritto esclusivo di qualche territorio di poterli utilizzare come meglio crede e senza vincoli di destinazione”.
La mozione impegna il Governo a predisporre un Piano per il Mezzogiorno che “non potrà non passare per il dibattito nelle Aule parlamentari” e che “afferma anche che le risorse che si renderanno disponibili dovranno essere mirate a colmare il divario economico esistente tra le diverse aree del Paese”.
Oltre che un divario infrastrutturale per d'Alì “vi è divario anche nei termini della considerazione che si ha dell'economia del Sud ... considerato e utilizzato come momento di consumo rispetto al momento di produzione. ... La fiscalità di vantaggio sicuramente è un metodo per compensare il divario dovuto alla lontananza dai mercati”.
D'Alì ha inoltre sottolineato come sia indispensabile, soprattutto alla classe politica e dirigente del Paese riconsiderare le potenzialità del meridione: “Se interpretiamo la posizione del Mezzogiorno d'Italia non come periferia dell'impero, ma come luogo di centralità mediterranea e, come tale, lo dotiamo di quelle infrastrutture non solo fisiche, ma anche immateriali (ad esempio, i luoghi della cultura, dello scambio delle idee, dello scambio delle persone), abbiamo ribaltato l'ottica con la quale si guarda al Mezzogiorno d'Italia”.
D'alì s'è detto convinto che la mozione può favorire una azione del Governo nel creare “una nuova stagione di programmazione per il Mezzogiorno”. Concludendo l'intervento in aula d'Alì ha detto: “Sono assolutamente d'accordo con il collega della Lega Nord quando dice che il Sud deve camminare con i suoi piedi. Camminerà con i suoi piedi quando il terreno su cui questi poggiano sarà uguale a quello di altre zone del territorio nazionale”.