Quantcast
×
 
 
24/09/2009 00:27:42

Emergenza pioggia, il Comune di Trapani cerca di correre ai ripari



Lo ha annunciato ieri mattina il Direttore della Protezione Civile della Regione Siciliana Salvatore Cocina, a Trapani, accompagnato dal prof. Goffredo La Loggia, direttore del Dipartimento di Ingegneria Idraulica dell’Università di Palermo, uno dei massimi esperti del settore, con particolare riguardo alle prevenzione e gestione delle catastrofi idrogeologiche, e da Giuseppe Basile, geologo del Dipartimento della Protezione Civile Regionale.

“Appare serio innanzitutto capire con i numeri alla mano, che solo uno studio scientifico può dare, cosa è successo e le sue cause e poi individuare le soluzioni tecniche distinte a seconda dell’urgenza. Proporremo poi un intervento che dovrà essere sostenuto finanziariamente in quanto la problematica è seria e merita risposte serie” ha spiegato Cocina.

L’incontro presso il Palazzo Municipale, alla presenza, oltre che del Sindaco Fazio e dell’Assessore Marino, dei tecnici comunali, della sezione di Trapani della Protezione Civile e del Comandante dei Vigili del Fuoco (assente il Genio Civile), è stato propedeutico ai sopralluoghi in città.

Nel corso dell’incontro, è stato delineato un quadro generale della situazione e della gestione della situazione di emergenza. Il responsabile della Protezione Civile Regionale ha ribadito l’assoluta eccezionalità dell’evento, che ha un periodo di ritorno di oltre 100 anni, e che ha peraltro giustificato la dichiarazione dello stato di calamità naturale già tempestivamente deliberato ieri dalla Giunta regionale presieduta da Raffaele Lombardo.

Da parte dei presenti sono stati illustrati tutti gli interventi posti in essere e, documentazione e rilievi alla mano, sono state tratte le prime sommarie valutazioni, che dovranno ovviamente essere ulteriormente approfondite. “Il sistema di protezione civile comunale collaborato dai Vigili del fuoco e dal volontariato – è stato rilevato - ha complessivamente funzionato ed ha evitato che si producessero danni ancor più gravi soprattutto per la incolumità delle persone.”

Sono stati poi eseguiti sopralluoghi sui punti critici della città e, in prossimità dell’estremo sud del canale di gronda, si è tenuto anche un incontro con l’amministrazione comunale di Erice, che ha rappresentato le aree a rischio ed esposto le iniziative intraprese. Da Erice, com’è noto, si riversano notevoli quantità di acqua sulla città di Trapani.

A fine mattinata, Fazio e Cocina hanno incontrato il Prefetto per metterlo a conoscenza delle attività svolte e avviate e per concordarne ulteriori.
Il professore La Loggia ha evidenziato come la città di Trapani, come peraltro noto, è a rischio inondazione, determinato ed ulteriormente aggravato da una poco oculata gestione del territorio, che nel tempo ha consentito un’edificazione che non ha tenuto in considerazione una serie di fattori. A ciò si aggiunge un sistema fognario, che presenta criticità, a causa, innanzitutto, della pendenza, pressoché inesistente, che impedisce il deflusso dell’acqua.

Dinanzi a tale situazione ed alla visione delle immagini di quanto accaduto lo scorso 16 settembre, il professore La Loggia ha sostanzialmente ritenuto non determinanti eventuali otturazioni di tombini o un blocco delle pompe di sollevamento (che comunque non si è verificato) per giustificare gli allagamenti. “Se non vi è pendenza, infatti, anche il più potente impianto di sollevamento – ha spiegato il prof. La Loggia – può fare poco”.

Interventi strutturali, dunque, che saranno definiti nello studio, ma anche interventi per limitare i danni che sono stati nel tempo determinati dall’edificazione senza criterio. Il prof. La Loggia ha infatti valutato l’opportunità, fatto salvo l’esistente, che non può essere più eliminato, di indicare alla popolazione una serie di regole ed imporre una serie di vincoli normativi per impedire di edificare laddove non vi siano le condizioni e di utilizzare per attività potenzialmente pericolose le aree al di sotto della superficie, come ad esempio gli scantinati.